Agrate, lavoratori sulle barricate”Carlo Colombo” in alto mare

Agrate Brianza – La richiesta di rinnovo per un altro anno della cassa integrazione straordinaria, con partenza dal primo gennaio subito in coda ai dodici mesi già espletati che scadranno il 31 dicembre. In alternativa, ma solo come ultima spiaggia qualora la strada maestra si rivelasse impercorribile, almeno dodici mesi di cassa in deroga. Questo è il tenore della doppia e parallela intesa discussa mercoledì tra Confindustria, sindacati e trafilerie Carlo Colombo, fino a un anno fa storica azienda di via Euripide, ora chiusa e con la produzione dislocata a Pizzighettone, in provincia di Cremona. A decidere sarà il Ministero, dopo opportuna ispezione che darà esito in tempi brevissimi. Proprio per mettere sul tavolo la difficile situazione che gli ex lavoratori dell’azienda, circa un’ottantina, stanno vivendo da un anno con il rischio di non vedere rinnovata la cassa integrazione, i dipendenti lunedì scorso hanno sfilato a Milano, da piazzale Maciachini, fino a riunirsi in presidio sotto la sede dell’azienda, in via Crespi.

La loro richiesta, ribadita dal sindacato, è che l’accordo siglato nell’autunno dell’anno scorso venga applicato in ogni suo punto, anche nei numeri della ricollocazione degli operai, passaggio indispensabile per l’espletamento pieno degli ammortizzatori sociali.
«L’accordo parlava di due anni di cassa integrazione straordinaria, e per concedere il secondo anno il Ministero chiedeva una ricollocazione per almeno il 30 percento del personale nel corso del 2009 – ha spiegato Antonio Castagnoli, delegato Fiom Cgil Brianza – Di fronte a una crisi che è cresciuta in modo esponenziale proprio nel corso di quest’anno, il processo di ricollocazione dei lavoratori è risultato alquanto difficoltoso, al punto che alcuni dipendenti che avevano trovato impiego presso un’altra azienda sono poi dovuti rientrare in cassa integrazione alla Colombo perché l’altra azienda ha a sua volta aperto una procedura di cassa».

Conti alla mano, sono almeno una ventina i lavoratori che avrebbero dovuto essere ricollocati per sperare in un rinnovo pressoché automatico dei dodici mesi di cassa, ma i dipendenti della Colombo con una nuova sistemazione sono soltanto una quindicina. «Una quarantina di lavoratori ha preso parte ai corsi regionale di formazione, in vista della ricollocazione, e ha ottenuto il rilancio della cosiddetta dote regionale – ha aggiunto Castagnoli – Contiamo che questo dato insieme con l’incontestabile crisi generale che ha colpito quest’anno il mondo produttivo siano valutati a dovere dal Ministero per il via libera al secondo anno di cassa integrazione straordinaria».
Anna Prada