Acquaworld, crisi a ConcorezzoE un centro in arrivo in Svizzera

«A Concorezzo c'è crisi, ma si riesce ad aprire un altro Acquaworld in Svizzera?». E il dubbio che sta circolando tra gli addetti ai lavori, che seguono le vicende concorezzesi e i suoi risvolti economici. E' partito l'iter burocratico per un centro benessere da circa 15- 20 milioni di franchi nella frazione chiassese di Seseglio.
Acquaworld, crisi a ConcorezzoE un centro in arrivo in Svizzera

Concorezzo – «A Concorezzo c’è crisi, ma si riesce ad aprire un altro Acquaworld in Svizzera?». E il dubbio che sta circolando tra gli addetti ai lavori, che seguono le vicende concorezzesi e i suoi risvolti economici. A ben scavare nelle segnalazioni arrivate dopo la notizia della cassa integrazione scattata per 34 addetti del centro natatorio concorezzese, si dovrebbe parlare di compagini societarie. Non già di un nuovo Acquaworld. Stando alle ultime notizie disponibili, apparse sui maggiori organi di stampa del Canton Ticino, gli attori economici che principalmente si sono mossi a Concorezzo per costruire tra il 2009 e il 2010 il parco acquatico si sono mobilitati anche in Svizzera. Con successo, pare. A novembre 2012 è partito ufficialmente l’iter burocratico che porterà alla realizzazione di un centro benessere da circa 15- 20 milioni di franchi nella frazione chiassese di Seseglio.
Formalmente a capo del progetto c’è la Blulife sa, dove «sa» sta per societa anonima. In pratica, tutti sanno che sono almeno tre i referenti del futuro centro benessere: l’azienda Hofer, il costruttore Alberto Frigerio e il general manager della Spa di Monticello Brianza Valentino Tomasoni. Il che tradotto avvicina molto, e non solo per il nome, la Blulife svizzera alla Bluwater spa nostrana. Infatti Tomasoni e Frigerio sono gli uomini forti anche della galassia societaria che di fatto tiene in mano le redini del centro concorezzese. Trovate le consonanze e fatte le debite differenze, si puo aggiungere l’altra comparazione. Cioè che proprio nel periodo turbolento delle trattative sindacali tra i lavoratori brianzoli e le nuove cooperative, in Svizzera il governo dava il via libera al centro benessere di Blulife. In Italia si sa come è andata a finire: le maestranze sono state assunte in una nuova cooperativa, ma Acquaworld ha deciso di tenere aperto solamente nel fine settimana, costringendo così ad avviare una cassa integrazione per 34 addetti. In Svizzera invece ruspe e cantieri potranno presto muoversi dopo che il consiglio comunale di Chiasso darà l’assenso definitivo al progetto.
Lorenzo Merignati