Firmato a Seregno un protocollo d’intesa contro la dispersione scolastica

Il documento, che avrà una validità biennale, vede al tavolo il Comune di Seregno e gli istituti secondari di secondo grado: previste azioni contro il disagio minorile
Il momento della firma del protocollo d’intesa

È stato sottoscritto martedì 7 febbraio, a palazzo Landriani-Caponaghi di piazza Libertà a Seregno, il protocollo d’intesa definito dall’amministrazione comunale e dagli istituti secondari di secondo grado sul territorio, quale strumento utile ad affrontare a livello locale, in modo coordinato, le crescenti difficoltà degli adolescenti, in parte deflagrate in maniera clamorosa nelle ultime settimane. Al momento della firma hanno presenziato il sindaco Alberto Rossi e l’assessore all’istruzione Federica Perelli per la parte istituzionale, nonché i dirigenti scolastici Nicola Terenzi dell’istituto Candia di via Maroncelli, Roberto Pagani del collegio Ballerini di via Verdi, Gianni Trezzi del liceo Parini di via Gramsci, Alessia Galafassi del centro di formazione professionale Pertini di via Monte Rosa, Massimo Viganò dell’istituto Levi di via Briantina e Luigi Sabino dell’istituto Bassi, con sede sempre in via Briantina.

Protocollo d’intesa: le sue peculiarità

Il documento, che avrà una validità biennale e contempla nella sua fase operativa il coinvolgimento della cooperativa SocioSfera di via Gramsci, che coordina gli interventi educativi in ambito scolastico per conto del Comune di Seregno ed è capofila del progetto Heros, con cui ha concorso ad un bando per il contrasto alla povertà educativa della Fondazione della comunità di Monza e Brianza, prevede l’armonizzazione delle risorse umane e professionali, così da leggere tempestivamente le condizioni di fragilità e disagio di minori in età scolare e prevenire la dispersione, nonché la promozione di azioni finalizzate alla comprensione ed alla gestione dei segnali deboli o precursori della dispersione, come la frequenza irregolare, l’insuccesso, il disagio relazionale, la demotivazione, che sono certificazioni di disturbo, ed infine la sperimentazione di percorsi innovativi in tema di orientamento e riorientamento, in forma individuale per i soggetti in dispersione.