Powered by

Associazione Zorzi, inaugurata la stanza dei giochi per studiare lo spettro autistico nei bambini

L’Associazione Zorzi per le Neuroscienze onlus dà contributo per studiare il Disturbo dello spettro autistico attraverso una innovativa stanza dei giochi.
Bambino giochi in casa - foto creata da freepik/it.freepik.com
Bambino giochi – foto creata da freepik/it.freepik.com

L’Associazione Paolo Zorzi per le Neuroscienze onlus, che ha sede nel centro di Monza, offre il suo contributo per studiare il Disturbo dello spettro autistico (Asd), una condizione che solo in Lombardia viene diagnosticata ogni anno a 1600 nuovi pazienti, molti dei quali sono bambini tra i 18 e i 24 mesi. Nella mattinata di mercoledì 17 aprile nell’Unità di Neuropsichiatria e riabilitazione dell’età evolutiva dell’IRCCS Santa Maria Nascente di Milano della Fondazione Don Gnocchi è stata inaugurata, con il contributo dell’associazione, una stanza innovativa.

Associazione Zorzi, inaugurata la stanza dei giochi tecnologicamente assistita per raccogliere in tempo reale dati utili per diagnosi e trattamento

Si tratta di un ambiente tecnologicamente assistito per le osservazioni dei bambini durante il gioco. Qui, grazie a telecamere, sensori di movimento, uno specchio unidirezionale e microfoni sarà possibile agli specialisti raccogliere in tempo reale dati cruciali per la diagnosi e il trattamento dei piccoli pazienti. Senza interferire minimamente nelle fasi di gioco del bambino, il team clinico esaminerà elementi utili quali la posizione nello spazio dei segmenti corporei, la direzione dello sguardo e altre misure riguardanti la mimica facciale e la posizione del corpo. Anche i genitori potranno comprendere i momenti della seduta e i comportamenti del bambino.

Associazione Zorzi, due i progetti di ricerca sostenuti nell’Unità operativa della Fondazione don Gnocchi

Attualmente l’ Associazione Paolo Zorzi – presieduta dal monzese Enio Fontana con la vice Francesca Suanno Scotti – sta sostenendo due progetti di ricerca nell’ Unità Operativa della Fondazione Don Gnocchi, diretta dalla dottoressa monzese Anna Cavallini, in cui è presente la stanza. Il primo, denominato con un acronimo inglese “Ersibs” prende in carico i bimbi di pochi mesi, fratellini o sorelline di bambini con autismo; l’altro detto, sempre utilizzando un anglismo, “Riscale” mira a favorire nei bambini autistici sotto i 6 anni l’uso dei gesti comunicativi con l’ausilio di uno speciale robottino umanoide.