La Brianza dei metalmeccanici sciopera: davanti alla Provincia, a Monza, martedì mattina presidio per i lavoratori della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto, licenziati a inizio luglio via mail. Una iniziativa di protesta, che prevede anche otto ore di sciopero, dal titolo “Il lavoro non si tocca”. In attesa dell’incontro al tavolo del Mise in programma giovedì.
VIDEO Le voci dal presidio di Monza
“Il caso della Gianetti Ruote ha reso evidente il dramma sociale legato alla perdita dei posti di lavoro, tanto più grave in un periodo come questo, ancora pesantemente condizionato dall’emergenza sanitaria – dicono Cgil, Cisl e Uil – L’improvvisa e inaspettata chiusura dell’azienda di Ceriano Laghetto ha riportato all’attenzione la necessità di una maggior tutela occupazionale, resa più fragile dallo sblocco dei licenziamenti”.
Di prima mattina i lavoratori sono stati ricevuti dal presidente della Provincia Mb, Luca Santambrogio, poi impegnato nella prima delle conferenze “BrianzaRestart” dedicata proprio al lavoro e alla formazione.
“Sarebbe stato irreale aprire i lavori del nostro Forum, soprattutto nella giornata dedicata al lavoro, senza incontrare chi sta pagando il prezzo di questa crisi, che non è solo conseguenza della pandemia ma di un sistema lavoro che sta dimostrando tutte le sue fragilità. Non è questo il Restart che vogliamo dare al territorio e che si meritano i nostri lavoratori: ecco perché la nostra volontà di portare tutti gli attori territoriali a confrontarsi sui temi principali ha un valore in più per rinnovare l’impegno a proseguire lungo quel percorso comune già condiviso verso un progetto nuovo di “Brianza” più inclusiva, smart e sostenibile”, ha detto Luca Santambrogio.
Che poi ha preso due impegni: la proposta di un ordine del giorno al Consiglio provinciale e l’invio di una lettera indirizzata direttamente al Fondo Quantum “per evidenziare le conseguenze che ricadrebbero a livello territoriale con la chiusura dell’azienda”.
Il Consiglio ha dato mandato al presidente di intraprendere le possibili azioni “per esprimere la preoccupazione del territorio per gli esiti della crisi aziendale; per facilitare i processi di messa in disponibilità dell’azienda e l’interlocuzione con i possibili acquirenti”.