Questa era la sua stagione. D’estate soprattutto Francesco “Frank” Di Carlo si esibiva con la sua batteria nel parco di Monza. Da primavera all’autunno sceglieva sempre lo stesso punto, un albero grande in una zona ombreggiata sul prato a ridosso del ponte sul Lambro che porta alla porta di Villasanta. E qui per ore suonava regalando un sottofondo jazz unico ai tanti frequentatori del parco che avevano l’occasione (e la fortuna) di imbattersi nella sua musica, che si poteva sentire a centinaia di metri di distanza. Frank se ne è andato proprio nel giorno del santo patrono di Monza, il 24 giugno. Aveva 53 anni. Lo ha vinto la malattia che da anni lo tormentava ma che non ha mai piegato la sua voglia di esprimersi soprattutto attraverso la musica.
Addio al “batterista del parco”, era stato cantautore poi la diagnosi della malattia
Villasantese d’origine, Di Carlo era stato cantautore fino a una ventina di anni fa. A interrompere una carriera che sarebbe potuta decollare è stata la diagnosi di un tumore alla gola. Si era dovuto sottoporre a un’operazione chirurgica per rimuoverlo che però gli aveva tolto l’uso della voce. Un dolore che Frak Di Carlo ha impiegato anni ad elaborare, allontanandosi dalla musica, fino a quando ha iniziato a seguire le lezioni di batteria da Paolo Pellegatti. E lì è iniziata la seconda vita artistica di quello che poi è diventato per tutti “il batterista del parco”.
Addio al “batterista del parco” aveva suonato anche durante la pandemia
Ha suonato a lungo, anche durante i mesi della pandemia, dopo il primo lockdown, quando la gente ricominciava a uscire dopo l’isolamento in casa. Una decisione apprezzata da subito dal popolo del parco, ma che gli aveva procurato non pochi problemi con la Polizia locale di Monza a causa della mancata esibizione del permesso necessario per potersi esibire all’interno del parco.
Addio al “batterista del parco”: “Cia Frank, ora potrai suonare ovunque senza chiedere permessi”
Poi finalmente il permesso era arrivato ufficialmente lo scorso ottobre, grazie all’intervento del Consorzio Parco e Villa reale e del Comune di Monza. “Cia Frank, ora potrai suonare la tua batteria ovunque senza chiedere permessi – ha scritto il monzese Emanuele Patrini sui social ricordando l’amico scomparso -. Però era meglio se rimanevi ancora un po’ con noi”.