“La lezione infinita del Maestro Judicello”. È il titolo del volume che sabato 15 ottobre, alle 16, nella sala Gandini di via 24 maggio a Seregno, sarà presentato per ricordare la figura di Mario Judicello, uno dei maestri elementari che più hanno caratterizzato la storia scolastica locale. L’iniziativa è della famiglia dello stesso Judicello, che ha voluto raccogliere le memorie di ex alunni e colleghi, amici e parenti ad oltre 20 anni di distanza dalla sua scomparsa, avvenuta nell’ottobre del 2000, e dall’intitolazione a suo nome di un’aula della Cadorna, sede della sua attività lavorativa per poco meno di un quarto di secolo, e dall’uscita di una prima pubblicazione, denominata “C’era una volta”, risalenti al 2001. Ne è scaturito un libro agile, che ha il merito di ridipingere la poliedricità di una figura che ha saputo precorrere i tempi, proponendo nelle classi di sua competenza attività come il gioco degli scacchi o la realizzazione di un giornalino, certamente un rarità per la scuola del tempo. «Abbiamo avuto un riscontro positivo ed affettuoso da tante persone -spiegano la moglie Angela, a sua volta insegnante nella scuola media, che Mario ha sposato nel 1962, ed i quattro figli della coppia, Massimo, Monica, Sabina e Stefania-. Tutto questo riempie di gioia e di orgoglio tutti noi. La nostra gratitudine va a coloro che, con le loro testimonianze di stima e di affetto, hanno contribuito alla realizzazione di questo secondo volume».
Mario Judicello: il suo percorso di vita
Palermitano, classe 1935, Judicello ha cominciato la sua attività professionale a Caltanissetta, cittadina dove si era trasferito al seguito della famiglia, nel 1959. Arrivato subito dopo in Brianza, la sua prima tappa è stata Cesano Maderno, da dove poi approdò a Seregno, per insegnare nell’istituto San Giuseppe, l’orfanotrofio di via Stefano da Seregno, cominciando a promuovere iniziative fuori dagli schemi, come le Olimpiadi, con tutte le classi di scolari protagoniste. Seguì il passaggio alla Cadorna, dove Judicello ha raggiunto la pensione negli anni novanta. «È stato mio collaboratore scolastico per 15 anni -disse di lui Giuseppe Calì, a lungo dirigente della Cadorna, al momento del suo decesso-. Fece parte dell’équipe che diede vita alle prestigiose realizzazioni che, nel campo educativo, hanno reso la scuola un vanto per la città, come l’istituzione del tempo pieno, la sperimentazione delle classi aperte, l’organizzazione delle attività integrative, l’apertura ed il funzionamento di ben dieci laboratori. Lui si occupò di gestire e portare avanti quelli di grafica e di tipografia, raggiungendo in queste attività mete eccelse. Curò anche la pubblicazione di un giornalino scolastico, il “Brianzolino”, con la partecipazione dei suoi alunni e di altri docenti. Inoltre, gestì numerosi corsi di aggiornamento professionale dei docenti delle scuole elementari e medie di Seregno e di paesi viciniori, che lo videro come qualificato organizzatore e valido docente». I proventi della distribuzione del libro saranno destinati alla Casa della Carità di via Alfieri, per sostenere un progetto nel settore educativo.