“Territori del sentire”, sculture inedite alle Serre della Villa Reale di Monza

Dal 15 aprile al 10 maggio, nei prestigiosi giardini delle Serre, opere di Alessandra Porfidia, artista, docente e responsabile della scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Monza, la Villa reale
Monza, la Villa reale Fabrizio Radaelli

Sono due le nuove mostre che aprono la stagione primaverile artistica, a Monza: quella di sculture “Territori del sentire”, dal 15 aprile al 10 maggio, nei prestigiosi giardini delle Serre di Villa Reale di Monza, e, di arte contemporanea, “Percorsi di Luce” dal 15 aprile al 6 maggio alla ARCgallery di Spalto Piodo 10, sempre nel capoluogo.

Alessandra Porfidia, artista, docente e responsabile della scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Roma, porta nei prestigiosi giardini delle Serre di Villa Reale di Monza, “Territori del sentire” una serie di opere scultoree inedite, che hanno come obiettivo, oltre il rapporto uomo e natura, sempre centrale nelle sue opere, anche le questioni ambientali, prestando attenzione all’ecologia e alla sostenibilità. «Non appena mi è stata offerta l’opportunità̀ di una mostra da realizzare ai Giardini delle Serre della Villa Reale ho sentito subito l’urgenza di entrare in sintonia con la grande bellezza e l’armonia straordinaria di un luogo costruito con sapienza da chi ha voluto farsi interprete della voce della natura» dice l’artista.

La mostra è divisa in due nuclei fondamentali di opere, distinti cromaticamente e il tema chiave della sostenibilità ha guidato l’artista nella scelta di materiali di recupero industriale e naturali, facendone un tutt’uno con altri, all’avanguardia e innovativi.

“Percorsi di Luce” alla ARCgallery di Spalto Piodo, a Monza

Nella seconda mostra, il rapporto tra luce e spazio è l’obiettivo di “Percorsi di luce”, che presenta opere di pittura e scultura che si aprono alla tridimensionalità. Quelle di Giovanni Lombardini, sperimentatore di tecniche e materiali, che arriva al punto di estrema sintesi affinando ai colori mordenti e alla superficie lucida con la sua ricerca finalizzata alla “luce dipinta”.

Di tutt’altro esito la ricerca condotta da Raffaele Cioffi, che partendo dal colore della tecnica della pittura ad olio arriva ad intrappolare sulla tela la luce, come se provenisse da un’altra dimensione e si inserisse nell’anima dell’artista. L’ultima ricerca, che rende protagonista la luce nella dimensione spirituale, è presente in Fabio Adani, che tende alla rarefazione dell’immagine attraverso un uso calibrato della luce e della tecnica dell’acquarello. La sua pittura è considerata neo-metafisica, che tende a evocare, partire da situazioni fino portarle in un’altra realtà, e con un invito finale all’introspezione invita a far emergere quella luce interiore che è metafora e necessità dell’esistenza umana.