«La pittura è qualcosa di tragico e di bello allo stesso tempo: è un fallimento significativo. Nella mia pittura c’è qualcosa che trascende. Per questo mi sento più moderno di tanti modernismi». A parlare è Mario Raciti, maestro del simbolismo italiano, vincitore della sessantacinquesima edizione del Premio Bugatti-Segantini, uno dei più longevi nel panorama artistico nazionale, ideato nel 1959 dal maestro Vittorio Viviani, fondatore della Libera Accademia di Pittura guidata ora da Luigi Rossi, che continua ad organizzarlo con la collaborazione del Comune di Nova Milanese. Sabato 8 giugno l’inaugurazione del Premio contestualmente all’assegnazione del premio divenuto un omaggio alla carriera e quella di Raciti è davvero densa di significato. A individuare l’artista vincitore, un comitato scientifico composto da Alessandro Savelli, direttore della Libera Accademia “Vittorio Viviani”, Giovanni Iovane, presidente, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera e Franco Marrocco, pittore e docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Con loro anche il curatore della mostra che, dall’anno scorso e fino al 2025 sarà Massimo Bignardi, già docente di Storia dell’Arte contemporanea e di Arte ambientale e architettura del paesaggio all’Università di Siena, coinvolto nella direzione di stimati enti museali e nelle commissioni di importanti premi artistici.
Cultura: molto ricco il programma culturale a corollario
La personale di Mario Raciti, classe 1934, è allestita al primo piano della rinnovata Villa Vertua Masolo che con Villa Brivio e la sede della Lap, La Casa delle arti e dei Mestieri ha concretizzato a Nova un triangolo artistico culturale di grande interesse. Per questo, accanto alla mostra di Raciti, il Premio Bugatti Segantini si arricchisce di altre due mostre collaterali: una in Villa Brivio, “Dialogare con il colore”, visitabile fino al 29 giugno, un’altra presso la Libera Accademia di Pittura presso la Casa delle arti e dei mestieri di via Roma e incentrata su “Aspetti del disegno e Milano tra gli anni Sessanta e Settanta”.
Cultura: ora c’è attesa per la “Cena con l’arte”
Sabato prossimo, 15 giugno, invece si svolgerà la decima edizione della “Cena con l’arte”, evento collaterale molto gradito. Come una cena in bianco (dresscode obbligatorio rigorosamente bianco) ma con un risvolto artistico e un fine solidale: il ricavato verrà devoluto alla Caritas cittadina come l’anno scorso, quando sono stati donati 1700 euro. I posti disponibili sono cinquecento in tutto. Le iscrizioni sono aperte da una settimana.