Monza, un anno senza Neri: gli Specchi della Reggia per ricordare la sua poesia

Venerdì 12 aprile la Casa della poesia di Monza ricorda Giampiero Neri, a un anno dalla scomparsa, nella sala degli specchi della Villa reale.
Monza ritratto di Giampiero Neri
Monza ritratto di Giampiero Neri

Sarà passato poco più di un anno dalla sua scomparsa, venerdì 12 aprile, quando la Casa della poesia di Monza ricorderà nella sala degli specchi della Villa reale Giampiero Neri.

Monza, un anno senza Neri: il figlio Ugo Pontiggia e gli ospiti in Villa reale

I ricordi saranno affidati al figlio Ugo Pontiggia (il reale cognome di Neri), a Davide Savio e a Elisabetta Motta, vicepresidente della “Casa”. Pontiggia è il figlio del poeta e di poesia si occupa a sua volta: docente, è anche traduttore di classici greci (come “Saffo ritrovata” del 2020, La finestra editrice), parlerà di “La poesia di Neri tra memoria e innovazione”. Si occuperà invece del “Fondo Neri” Davide Savio, docente della Cattolica e conservatore del fondo stesso, mentre a Elisabetta Motta  il compito di di affrontare, tra l’altro, il tema della natura nel “Bestiario” di Neri.

Monza Giampiero Neri a Canzo
Monza Giampiero Neri a Canzo

È prevista la partecipazione anche di Alberto Casiraghy, l’editore di Pulcinoelefante che nel corso degli anni ha pubblicato cinque plaquette con il poeta che hanno incluso anche i fotoritratti di Daniele Ferroni. E infine, analogamente, Luciano Ragozzino, il fondatore delle edizioni Il ragazzo innocuo che stampa a torchio con caratteri mobili tirature limitate e ha collaborato co Neri per i libri “Avant propose” (2005), “Una storia naturale…” (2015) e  “Un empirico” (2017).

 Alla Reggia anche Vincenzo Zitello, maestro di arpa, con alcuni brani musicali negli spazi che ospiteranno poi libri d’arte, autografi e i ritratti fotografici.

Monza, un anno senza Neri: come partecipare all’evento

L’iniziativa è in programma venerdì a partire dalle 18 (ingresso libero, prenotazioni alla mail pro.monza@tiscali.it) e sarà aperto dalla presidente della Casa della poesia, Antonetta Carrabs.  

Monza, un anno senza Neri: chi era il poeta amato da Giudici e Raboni

Amato dagli esordi da poeti come Giovanni Giudici e da Giovanni Raboni, che lo aveva scelto per  la collana dei Quaderni della Fenice di Guanda  con “L’aspetto occidentale del vestito” (1976) aveva iniziato a pubblicare testi pochi anni prima, nel 1971, sulle pagine dell’Almanacco dello Specchio di Mondadori.

Aveva allora 44 anni: era nato a Erba nell’aprile del 1927. Dopo il trasferimento a Milano aveva scelto il liceo scientifico dell’istituto Gonzaga e dopo un altro trasferimento a Varese completa gli studi e iscrive a Scienze naturali all’università – l’incontro con le scienze naturali  risale alla biblioteca del padre, dove aveva scoperto da bambino i “Ricordi entomologici” del naturalista francese Jean-Henri Fabre.

Studi non conclusi per esigenze economiche della famiglia, che lo portano a trovare un lavoro in banca, dove resterà fino alla pensione. Dopo “L’aspetto occidentale del vestito”, le pubblicazioni in volume sono proseguite in volume con “Liceo” nel 1986 e poi a cadenza più rapida da “Dallo stesso luogo” (1992) in poi. Tra gli ultimi, “Via provinciale”, per i tipi di Garzanti, nel 2017. Solo tre anni prima gli era stato consegnato il Premio Dante Alighieri.