La voce era nell’aria da tempo ma ora trova una conferma, anche se indiretta: Carlo Vittone avrà un premio letterario dedicato al suo nome. A confermarlo, indirettamente, la pubblicazione di un sito internet, carlovittone.it, creato da un comitato monzese intitolato all’ex professore ed editore scomparso (e soprattutto protagonista della cultura monzese) scomparso un anno fa, il 5 luglio, nella sua casa.
Solo settimana scorsa, il 24 maggio, l’amministrazione comunale gli ha destinato il Giovannino d’oro alla memoria, riconoscendogli postumo quell’amore radicale per la sua città.
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Ora il comitato Vittone nasce a annuncia – senza dare dettagli – la nascita di un premio che porta il suo nome, di cui si conosceranno presto gli estremi.
Intanto, chi ne fa parte. Il presidente è Eva Giori, la compagna del docente per gli ultimi quindici anni. Il vicepresidente è Antonio Cornacchia, art director monzese, direttore di Vorrei.org e amico di Vittone.Poi Paolo Paleari, «amico di lunga data di Carlo, antichista, lavora per la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio» e Valeria Dolino, naturopata ed ex alunna di Carlo. Quindi Felice Camesasca, che con Vittone editore ha pubblicato libri e Rosario Montalbano, «amico di lunga data e insegnante in pensione», oggi assessore della giunta Scanagatti.
Conoscenza e cultura, dice il comitato, valorizzano «non solo il nostro patrimonio storico, artistico, paesaggistico e ambientale, ma anche quello personale, le capacità “nascoste e insite” in ognuno di noi». Ed per questo che «quello che ci proponiamo, al fine di ricordare la figura e l’operato di Carlo Vittone, è appunto la difesa di questi valori che lui stesso ha insegnato, trasmesso e cercato di stimolare nei suoi studenti durante la sua lunga carriera di docente»: con premi artistici e letterari, borse di studio, l’attenzione al talento e alla volontà di rendersi protagonisti del territorio. Con una frase di John Donne ha sintetizzare tutto: «Quando un uomo muore, non viene strappato un capitolo dal libro, ma viene tradotto in una lingua migliore».