Otto spettacoli in cartellone con il debutto previsto per venerdì 11 novembre. Svelata la stagione di prosa 2022-2023 del teatro Manzoni di Monza che, negli auspici di tutti, dovrebbe riportare il pubblico a godere in toto della magia e dei messaggi del teatro dopo il periodo di chiusure e di restrizioni.
Tre le repliche in programma per ogni spettacolo: venerdì e sabato sera e domenica pomeriggio. Si comincia con una commedia di Eugène Labiche, “Il delitto di via dell’Orsina” per la regia e adattamento di Andrée Ruth Shammah con protagonisti Massimo Dapporto e Antonello Fassari. Ritorno a gran richiesta di Claudio Bisio dal 16 al 18 dicembre con “La mia vita raccontata male” basata sul testo di Francesco Piccolo.
Da gennaio in poi al teatro Manzoni di Monza
L’anno nuovo debutterà con un classico del teatro contemporaneo “Cyrano de Bergerac” portato in scena da Arturo Cirillo dal 13 al 15 gennaio. A febbraio tornano alcuni tra gli interpreti più amati dal pubblico. Lella Costa, insieme a Elia Schilton (ora protagonista sul grande schermo con il film “Il signore delle formiche” presentato alla recente Mostra del Cinema di Venezia), sarà la protagonista dal 3 al 5 febbraio de “Le nostre anime di notte”, un testo tratto dal romanzo dello scrittore statunitense Kent Haruf, già adattato per il cinema per una commedia “crepuscolare” con protagonisti Jane Fonda e Robert Redford. Dal 17 al 19 febbraio Sergio Rubini salirà sul palcoscenico con il suo “I fratelli De Filippo”, un lavoro di cui era stato autore e regista nella versione cinematografica presentata alla Festa del Cinema di Roma lo scorso anno.
Un altro ipotetico “salto” nel grande schermo con “Mine vaganti”, scritto e diretto da Ferzan Ozpetek, la storia di una famiglia numerosa e stravagante che il regista turco aveva già raccontato per il cinema nel 2010. Natalino Balasso sarà il protagonista di “Balasso fa Ruzzante (Amori disperati in tempo di guerra)” in cartellone dal 17 al 19 marzo. Gran finale con la commedia scritta da Dario Fo e Franca Rame “Coppia aperta quasi spalancata” che farà chiudere il sipario dal 5 al 7 maggio.
Manzoni di Monza: “Il teatro è un bene culturale”
«La grande sfida -sottolinea la direttrice artistica Paola Pedrazzini– è trovare quel giusto equilibrio che possa accontentare tutti. Il pubblico del Manzoni è ampio e variegato, con gusti e sensibilità diverse. Per questo occorre trovare spettacoli che si prestino a più livelli di lettura e riescano ad accontentare sia coloro che stanno più in superficie sia coloro che sanno cogliere i significati più profondi. L’importante, però, è proporre lavori che non siano solo di pura evasione ma che presentino un livello culturale alto perché il teatro è un bene culturale che va al di fuori delle logiche del commercio e del consumo. Il teatro ha una funzione di resilienza civile, è un luogo di incontro ma anche un’occasione per guardarsi dentro e trovare risposte alle proprie inquietudini culturali e umane».
Seppur diversi tra loro per ambientazione, epoca, argomento, gli spettacoli hanno un fil rouge che li unisce: il rapporto tra individui e società. «Un rapporto discriminatorio -sottolinea la direttrice artistica -c’è la discriminazione di genere, di età, di (non) appartenenza alla famiglia. Noi cerchiamo di fare la nostra parte con lo strumento che ci appartiene: diffondere la cultura per sensibilizzare, per riflettere, per risponderci». Gli abbonamenti – che non hanno subito ritocchi di prezzo – saranno in vendita per i rinnovi, a partire dal 16 settembre. Per i cambi di posto e di serata occorre aspettare il 18 ottobre mentre i nuovi abbonati potranno acquistare la loro tessera dal 26 ottobre. È possibile l’acquisto online o fissare un appuntamento dal sito teatromanzonimonza.it o chiamando lo 039.386500.