Il conto alla rovescia è finito: domenica 25 giugno torna la Rievocazione storica di Monza che riporta la città nei momenti fondamentali della sua storia medievale, quest’anno concentrata sulla nascita della storia civica con la costruzione dell’arengario. A dare notizia della sua avvenuta costruzione – ha scritto il Cittadino in occasione della presentazione – sarà il potente podestà del borgo Pietro Visconti.
Rievocazione storica di Monza: il programma
A partire dalle 16 i portici si animeranno di figuranti che rappresenteranno gli antichi mestieri. Alle 17.30 è previsto uno spettacolo di falconeria mentre gli sbandieratori sfileranno nelle vie del centro storico. Alle 21 incomincerà la tanto attesa sfilata del corteo storico. I figuranti, accompagnati dal suono di chiarine medievali e tamburi, partiranno da largo Mazzini per percorrere via Italia, piazza Roma, via Vittorio Emanuele, via Lambro e raggiungere piazza Duomo dove danzatori e cantori del territorio proporranno momenti di intrattenimento ispirati ai divertissement medievali.
La soprano Elena D’Angelo canterà due brani medievali e subito dopo inizierà lo spettacolo della Compagnia dei Folli di Ascoli Piceno che incanterà con straordinari giochi di luce e fuochi accompagnati dalla musica e dalle danze in verticale e dall’imperdibile volo della colomba teodolindea sul pallone aerostato.
Rievocazione storica di Monza: la storia dell’arengario
Nato come palazzo pubblico nel tardo Duecento, nei più antichi documenti l’arengario veniva definito “Palatium Comunis Modoetie”. Solo in epoca moderna prevalse il termine corrente derivato da quell’arengaria (il luogo delle arringhe) ovvero il salone dove si tenevano i discorsi davanti all’assemblea del Consiglio Maggiore.
L’esistenza di un palazzo civico è testimoniata per la prima volta da un documento del 16 giugno 1310, ma è probabile che la costruzione risalga a circa vent’anni prima. Secondo un’ipotesi, formulata da alcuni storici, l’edificio sarebbe stato edificato nel 1293 ad opera del podestà Pietro Visconte (o Visconti), contemporaneamente all’antico Palazzo Pretorio, secondo un’epigrafe ora murata sulla porta d’ingresso dell’arengario. In origine il palazzo era costituito da un’unica grande aula al piano superiore dove si tenevano le adunanze del consiglio comunale e dei mercanti. L’accesso alla sala avveniva attraverso un passaggio sospeso, collegato alla casa del podestà, o da una doppia scala di pietra coperta. Il passaggio fu demolito nel 1808, la scala alla fine del XVIII secolo.
Arengario di Monza: i cambiamenti
Nel portico si teneva invece il mercato che rimase fino alla seconda metà dell’ 800. Nel corso dei secoli l’edificio ha subito una serie di modifiche dovute al mutare delle sue funzioni. Poco prima del 1380 alla facciata sud venne aggiunto un balconcino (la parlera) dal quale venivano letti dal banditore le grida e gli atti comunali. Anche la facciata nord subì una radicale modifica (presumibilmente nella seconda metà del XV secolo) con l’elevazione della torre civica a pianta quadrata aperta da una cella campanaria.