Ha rivoluzionato il mondo del teatro e dell’arte, non solo in Italia. Le sue opere sono state tradotte in tutto il mondo e con il suo “Mistero buffo”, recitato da solo, ha dato gloria immortale al grammelot e all’arte dei giullari. Una vita in scena e in prima fila insieme alla moglie Franca Rame, scomparsa nel 2013. Sul palco, nella vita e nell’impegno politico e civile.
È morto a Milano l’attore, e premio Nobel per la letteratura nel 1997, Dario Fo. Aveva 90 anni, festeggiati in marzo, e da dieci giorni era ricoverato all’ospedale Sacco. Come nel suo stile ha lavorato e dipinto fino all’ ultimo. “Ho tante cose da fare e poco tempo per farle”, aveva detto in un’intervista proprio nei giorni del compleanno.
Pochi giorni fa aveva fatto nella sua casa milanese una conferenza stampa per il suo nuovo libro “Darwin”.
Nel 2000 il suo “Mistero buffo” diventò “Mistero doloroso” al Bloom di Mezzago
per uno spettacolo a sostegno dei lavoratori dell’Alcatel di Vimercate.
“La mancanza di solidarietà è il più grande vantaggio che si possa dare ai potenti”, ha scritto il club ricordando l’evento su Facebook.
“Ciao grandissimo Dario, ricordo il tuo Grammelot recitato per me durante la seduta per il ritratto ! Un’emozione unica dentro il mio cuore …”. Il fotografo medese Maurizio Galimberti tra i grandi fotografati in carriera ha immortalato anche l’attore, scomponendolo nella canonica polaroid squadrettata: Galimberti l’ha ricordato su facebook postando proprio quella fotografia. Dario Fo aveva scritto il testo “Ambrogio non solo una première” per il volume “Milano” dato alle stampe dal fotografo nel 2015.
Cordoglio per la morte dell’attore e scrittore è stato espresso dal presidente del consiglio Renzi. «Con Dario Fo l’Italia perde uno dei grandi protagonisti del teatro, della cultura, della vita civile del nostro Paese. La sua satira, la ricerca, il lavoro sulla scena, la sua poliedrica attività artistica – ha affermato Renzi – restano l’eredità di un grande italiano nel mondo. Ai suoi familiari il cordoglio mio personale e del governo italiano».
«Con Dario Fo scompare un grandissimo esponente della cultura del nostro paese, che ha saputo portare la genialità italiana nel mondo, ricevendo riconoscimenti internazionali culminati con l’assegnazione del Nobel alla letteratura nel 1997. Il suo talento e il suo lungo lavoro di teatro e scrittura hanno fatto riflettere sulla contemporaneità e sulla storia dell’uomo. Nella sua costante attenzione al potere, agli ultimi e alle questioni sociali, oggetto della sua narrativa e del suo impegno civile, Dario Fo non ha trovato solo elementi di critica ma anche occasioni per stimolare riflessioni e portare all’attenzione pubblica questioni fondamentali nel dibattito culturale, politico e civico. Come italiani gli siamo grati e in questo giorno lo ricordiamo per la sua ilarità e la sua intelligenza». Così il presidente di Anci Lombardia Roberto Scanagatti ha ricordato Dario Fo.