Libri: la giornalista Sara Re e le suggestioni del tempo “per riconoscersi e ritrovarsi”

Sara Re, partner di Hubnet Communication e cofondatrice di BTOB Circle, ha presentato la sua prima opera letteraria dal titolo “Il tempo di Aras".
Monza Sara Re
Monza Sara Re

Un incontro prima delle vacanze, il momento che, secondo l’etimologia latina (vacans), è fatto di vuoto e di libertà. L’occasione giusta per parlare del significato del tempo, una risorsa, un valore, un’entità che ci appartiene ma che ci sfugge. Sara Re, partner di Hubnet Communication e cofondatrice di BTOB Circle, la moderna piattaforma che offre la possibilità di incontro e informazione alle eccellenze imprenditoriali del territorio, ha presentato giovedì sera a una rappresentanza del circolo la sua prima opera letteraria, un agile e delizioso libricino dal titolo “Il tempo di Aras” (Esse editore).

Libri: la giornalista Sara Re debutta con “Il tempo di Aras”

E proprio il titolo stimola la riflessione e la fantasia. “Aras è un fiume che scorre in Asia – esordisce l’autrice – ed indica il fluire, il tempo che passa e non ritorna. Aras può essere anche un nome maschile così come il mio nome letto in senso contrario”.

Sara Re, giornalista e comunicatrice, non si era mai cimentata in un’opera letteraria ma è stata stimolata dal suo socio Pietro Fortunato con il quale condivide progetti e giornate lavorative. “Inizialmente – ammette con un sorriso – sono rimasta un po’ sorpresa dalla proposta e ho cercato di defilarmi, ma, paradossalmente, i limiti temporali che Pietro mi ha dato sono stati lo sprone per fare emergere tutto ciò che avevo dentro di me e che fino a quel momento era rimasto sopito. È stata una bella occasione per fare un percorso introspettivo e tirare fuori maieuticamente quello che nemmeno io pensavo di potere dire”. 

Libri: la giornalista Sara Re e l’importanza del tempo

“Il tempo di Aras” non è un libro autobiografico e nemmeno una narrazione ma un insieme di suggestionidove ciascuno può riconoscersi e ritrovarsi”.

Non c’è un ordine di lettura, ognuno, suggerisce Sara, “può leggerlo come vuole, nel modo in cui più lo incuriosisce, oppure può anche non leggerlo, ma è bene che pensi a ciò che significa il tempo”.

Il tempo, scrive l’autrice, “è come le onde, va viene, sembra tornare, ingrossa, si inquieta. Ne seguiamo il flusso, altre volte lo scandiamo…sempre illudendoci di dominarlo. È lui, però, spesso a dominare noi”. Guardando al tempo, Sara pensa alla vita che si svela nelle sue diverse fasi e ciascuno si scopre nel suo io, ma anche nel suo noi, in rapporto con gli altri, e nel suo voi, in contrapposizione. Prende consapevolezza di sé, attraverso le delusioni e le passioni che lo travolgono.

Credo che questo sia un viaggio comune a tutti, c’è chi arriva prima e chi arriva dopo – conclude – Il tempo ci aiuta a conoscerci anche se, talvolta, facendoci scudo di impegni improrogabili, ci sorprendiamo a dimenticarci, nientemeno, che di noi”.