Le vite dimenticate in mezzo ai libri A Monza una mostra in biblioteca

Un fiore o un centrino, gli appunti per un esame scolastico, quelli per un viaggio da fare. Addirittura una candela. Si trova di tutto, nei libri, a distanza di tempo. Anche in quelli delle biblioteche, quando vengono restituiti. La San Gerardo di Monza li ha raccolti. E ne ha fatto una mostra.
Il programma di un viaggio in India, uno degli oggetti trovati nei libri della biblioteca San Gerardo di Monza
Il programma di un viaggio in India, uno degli oggetti trovati nei libri della biblioteca San Gerardo di Monza Redazione online

C’era una volta un fiore, dai petali delicati. Qualcuno lo ha visto e lo ha raccolto (era così bello, sapeva di primavera) e ha deciso di conservarlo tra le pagine di un libro che stava leggendo.

C’era una volta un gomitolo di cotone, di un rosa acceso, che qualcuno ha deciso di lavorare per creare un piccolo centrino, utile a prendere il manico della caffettiera, che scotta sempre. Questo qualcuno accanto ai ferri aveva anche un libro aperto e per non rovinarne le pagine con antipatiche orecchie ha deciso di infilarci dentro quel centrino, così, tanto per tenere il segno. C’era una volta un viaggio da organizzare, la meta era l’Oriente, era l’India, era Parigi. C’era un biglietto da timbrare, che portava lontano, che faceva attraversare il mare. C’era una volta un teorema da imparare, era difficile, di fisica. Una preghiera da pronunciare a mezza voce, un biglietto di auguri ricevuto da qualcuno di caro.

C’era tutto questo e molto altro tra le pagine dei libri che vivono sugli scaffali della biblioteca San Gerardo di Monza, in via Lecco. Pezzettini di vite passate che sono stati imprigionati tra la carta e l’inchiostro e che ora tornano a respirare. E a far impennare l’immaginazione di chi vi si imbatte. Perché al primo piano della biblioteca è stata allestita una mostra, “Ripescati dal mare”. È frutto del lavoro del gruppo di lettura “La biblioteca sotto il mare”, nato nella struttura di via Lecco nell’ambito del più ampio progetto “La biblioteca è una bella storia”, finanziato dalla Fondazione Cariplo e realizzato con la collaborazione dell’associazione “Il razzismo è una brutta storia” con l’intento di promuovere azioni di coesione sociale.

Le attività del gruppo di lettura del martedì, che coinvolge anche alcuni senza fissa dimora ospiti dell’adiacente dormitorio di via Raiberti, si sono presto moltiplicate e sono arrivate anche a comprendere l’allestimento di questa mostra che i bibliotecari accarezzavano da diversi anni. «Raccogliamo da circa quattro anni tutti gli oggetti che ritroviamo tra le pagine dei libri che ci vengono riconsegnati – raccontano Roberta Di Tonno e Antonio Loreto, dipendenti della biblioteca pubblica – abbiamo riempito ormai tre scatole con oggetti di ogni tipo (anche una candela) e di ogni epoca. Con la collaborazione di Giulia Frova e Lucio Marinoni, dell’associazione “Il razzismo è una brutta storia”, e coinvolgendo Gianni e Giovanni, due dei nostri “ospiti” fissi, abbiamo deciso di mettere finalmente in esposizione gli oggetti più particolari». “Ripescati dal mare”, che viene chiusa venerdì 28 febbraio, è una mostra in continuo arricchimento: chi vuole può lasciarsi ispirare dagli oggetti in esposizione e decidere di inventarne la storia. Basta scriverla un su pezzetto di carta e appenderla ai pannelli con una molletta da bucato. Dal primo marzo gli oggetti verranno trasferiti nell’emeroteca.