Che cosa fa l’arte quando si nasconde? E se la trasformazione è artificiale? La natura dice sempre la verità e quanto è l’intervento umano a renderla irriconoscibile? Sono alcune delle domande che si possono individuare in tre delle principali serie di opere di Pippa Bacca che arrivano alla retrospettiva di Monza.
Allestita negli spazi delle aule consiliari di Villa reale (alle spalle del teatrino di corte) grazie a M.Ar.Co. (Monza arte contemporanea, di cui il Cittadino è media partner) la mostra “Pippa Bacca. Le metamorfosi della Natura” raccoglie i lavori di “Mutazioni chirurgiche” (2004), “Nato dal ruscello” (2005) e “La luna nel pozzo” (2002) realizzate dall’artista milanese (nipote di Piero Manzoni) assassinata in Turchia nel 2008 a 33 anni.

“Opere molto diverse tra di loro ma che hanno due elementi in comune: il tema appunto della natura e la tecnica del ritaglio, unica, assieme alla performance, che l’artista utilizzava” ricordano gli organizzatori che hanno affidato la cura a Rosalia Pasqualino di Marineo: la mostra in anteprima il 2-3 ottobre dalle 15.alle 18.30 con Ville aperte, sarà poi inaugurata l’8 ottobre (monzartecontemporanea.com).
“La Villa reale di Monza è immersa nella natura: il maestoso e antico parco innanzitutto, che si estende alle sue spalle, ma anche il più recente roseto che accoglie chi arriva – scrive l’associazione – . Da questa suggestioni nasce il progetto di mostrare alcune delle opere che Pippa Bacca ha dedicato agli elementi naturali”. E allora gli inganni delle Mutazioni chirurgiche e i suoi inganni, Nato dal Ruscello con i bambini albero, La Luna nel Pozzo, con il rapporto fisico tra il corpo umano e le sfere celesti.