“Fai il giro delle sette chiese”: un weekend tra i tesori inaccessibili della Brianza

Si chiama “Fai il giro delle sette chiese” il weekend in Brianza del Fondo per l’ambiente italiano: due giorni per scoprire tesori di norma inaccessibili a Monza, Carate e Vimercate in occasione delle Giornate di primavera.
Un affresco nella chiesa di San Maurizio a Monza
Un affresco nella chiesa di San Maurizio a Monza Fabrizio Radaelli

Sette le chiese visitate da San Filippo Neri a Roma il giovedì grasso del 1552. Così sono sette le chiese che la delegazione del Fai di Monza e Brianza propone in occasione delle Giornate di Primavera, sabato e domenica 19 e 20 marzo . “FAI il giro delle sette chiese” diventa così il claim brianzolo dei due giorni dedicati in 380 città italiane a riscoprire 900 luoghi normalmente chiusi al pubblico, monumenti meno conosciuti , ma che meritano di essere scoperti.

A Monza l’itinerario parte dall’Arengario e si snoda lungo la “strata” medievale che collegava l’antica Modoetia alla città di Milano.

Ecco allora Santa Maria degli Angeli con l’affresco della Dormitio Virginis, proveniente dalla chiesa di San Michele; San Pietro Martire, un tempo annessa all’ex convento degli ex frati domenicani e sede della Santa Inquisizione; San Maurizio (già Santa Margherita) che sorge dove esisteva il convento della Monaca di Monza; Santa Maria in Strada con la bellissima facciata in terracotta; Santa Maria Maddalena e Santa Teresa, chiesa annessa la monastero di clausura delle suore Sacramentine.

«Solo per i soci Fai- spiega Elena Colombo, da poco eletta Capo delegazione del Fai di Monza e Brianza- ci sarà al possibilità di visitare la sala capitolare del convento».

Alle cinque chiese monzesi si aggiungono l’oratorio di Santa Maria Maddalena a Carate Brianza, che sarà riaperto grazie all’impegno dell’amministrazione comunale che lo ha ripulito e reso accessibile insieme al complesso di villa Cusani Confalonieri.

A Cavenago Brianza il gruppo Fai del vimercatese apre la chiesa di Santa Maria in campo, documentata solo dal 1297, ma probabilmente già eretta nel XII secolo con un ciclo di affreschi databile al XVI secolo, raffigurante le storie della Passione e Resurrezione di Cristo, attribuito alla scuola del Luini.

Sempre nel vimercatese, una vera novità è l’apertura (solo sabato) dell’ex convento di San Francesco del XII secolo con i suoi affreschi trecenteschi, l’impianto ancora visibile del chiostro, il giardino che era l’orto del convento. Nel 1799 venne sequestrato da Napoleone, messo all’asta e acquistato da Giusepe Banfi, allora podestà di Vimercate. Da allora è un’abitazione privata della famiglia Banfi che, nel 1904, creò la prima società di distribuzione dell’energia elettrica e oggi ha deciso di aprire al pubblico alcune parti di quella che ha tutte le carte in regola per diventare una casa-museo.

Infine a Monza sarà aperta la saletta d’attesa del re con affreschi del Mosè Bianchi e la mostra in corso, a cura dell’associazione amici dei musei, dedicata all’arte del vetro di Murano.

Anche per questa edizione a fare da guida ci saranno 130 volontari del Fai e 170 studenti “apprendisti ciceroni” del Classico Dehon, artistico Preziosine, scientifico Villoresi di Monza, collegio arcivescovile Pio XI di Desio, Don Carlo Gnocchi di Carate Brianza, Banfi di Vimercate.

Il liceo linguistico Carlo Porta è stato coinvolto invece in un progetto di alternanza scuola-lavoro che vede 25 studenti attivi con visite guidate anche in inglese alla saletta d’attesa del Re.

Nessuna prenotazione è richiesta per la visita dei siti ad eccezione della sala capitolare del convento annesso alla chiesa di Santa Maddalena e Santa Teresa di Monza riservata agli iscritti fai con prenotazione obbligatoria su www.faiprenotazioni.it.