Ottomila chilometri. È la distanza che ha coperto il grande lenzuolo di 5 metri quadrati con disegnato il simbolo della pace che è partito da Monza per arrivare in Islanda, e ritorno. Un viaggio atteso da tanto, una performance che è prima di tutto una riflessione sociale, nata dentro il carcere di Monza e che ha raggiunto i fiordi del Nord. L’idea è di Elend Zyma, artista albanese, in Italia da quando aveva 18 anni, che ha trovato nell’ex casa delle suore angeline, incastonata accanto al duomo, il suo antro creativo.
Elend Zyma, da Monza all’Islanda con la pace su un lenzuolo: il messaggio nato nel carcere brianzolo
A maggio Zyma ha esposto negli spazi della casa circondariale le opere realizzate dai detenuti. Una installazione dal titolo “Evasione”. A ciascuno l’artista ha dato un lenzuolo come fosse una tela, sulla quale hanno affidato emozioni, pensieri e riflessioni: «Mi aspettavo che parlassero solo di se stessi, e invece qualcuno ha voluto parlare di pace, ha affidato al lenzuolo il desiderio di pace. Mi ha molto sorpreso questo messaggio, è stato come un seme che poco dopo ha iniziato a dare frutto».
È nata quindi l’idea di portare in viaggio proprio il lenzuolo dove un detenuto aveva scritto “basta guerre, viva la pace“. Nelle stesse settimane anche qualcun altro stava meditando sul tema della pace. Felice Terrabuio, architetto da anni prestato all’arte, stava realizzando una gigantografia del simbolo della pace, posizionata nel giardino di Casa Francesco, a Vedano al Lambro: «Ho saputo di questa installazione e ho chiesto a Terrabuio di poter usare quell’idea per portarla con me in viaggio».
Elend Zyma, da Monza all’Islanda con la pace su un lenzuolo: una staffetta
Il tour è partito in moto da piazza duomo il 21 giugno. Ad ogni tappa Zyma, insieme ai compagni di viaggio, ha srotolato il grande lenzuolo di 2 metri e mezzo per due metri e mezzo. «Per me è stata come una sorta di staffetta: i detenuti hanno impresso il loro messaggio di pace sul lenzuolo, io ne ho fatto un simbolo prendendolo da quanto stava facendo Terrabuio e l’ho portato con me».
Il riscontro lungo il tragitto è stato sorprendente. «Ogni volta che esibivamo il lenzuolo le persone accanto a noi ci chiedevano di scattare foto e molto spesso si prestavano loro stesse a tenerlo sollevato il tempo di fare delle foto. Tutti hanno condiviso questo messaggio, segno che tutti desiderano la pace e coltivano la speranza che possa finalmente arrivare prima o poi», ha detto l’artista.
Elend Zyma, da Monza all’Islanda con la pace su un lenzuolo: la tappa nell’aula 600 del tribunale di Norimberga
Il viaggio ha portato tre centauri in Svizzera e poi attraverso la Germania, Danimarca e finalmente in Islanda. Protagonista assoluta dell’isola è stata la natura. «In questo periodo l’Islanda è ricoperta di fiori e il sole non tramonta mai. Se penso al paradiso lo immagino così. È una terra di ghiaccio e fuoco con i vulcani ancora attivi, una terra ancora in formazione, la rappresentazione stessa della vita».
Alcune tappe sono state particolarmente significative come quella nell’aula 600 del tribunale di Norimberga, dove venne celebrato il processo contro i gerarchi nazisti. Anche qui ha campeggiato lo stendardo di pace. Il viaggio di Elend Zyma si è concluso in un mese, ma non quello verso la pace: «Volutamente non ho fatto una chiusura del viaggio perché la performance deve continuare, la ricerca della pace è affidata a ognuno di noi».