“Conoscere e amare l’Italia: le trasformazioni del Paese attraverso le fotografie di Renato Bazzoni, padre del FAI”. È questo il titolo della mostra che, dall’8 aprile all’1 maggio, occuperà la villa Reale di Monza.
Un appuntamento importante, che ha la firma del FAI – Fondo Ambiente Italiano, per fare della città un punto focale per l’analisi e la comprensione della necessità di valorizzare e proteggere il territorio e che chiederà al pubblico di tenere alta l’attenzione sull’identità della Brianza di oggi.
Una rassegna «che – come spiega Elena Colombo capo delegazione del FAI Monza – verrà tenuta aperta grazie ai volontari della delegazione Fai Monza e agli studenti della 3BL del liceo Porta di Monza guidati dalla docente Alessandra Cerreto. Gli studenti seguiranno infatti un progetto di alternanza scuola-lavoro proprio all’interno della mostra».
Le origini – Inaugurazione il 7 aprile alle 18 e la data non è stata scelta a caso. Bazzoni, architetto, tra i fondatori del FAI, indagò per tre anni con la macchina fotografica i disastri del dissesto ambientale che colpì l’Italia e il suo patrimonio, dopo le alluvioni di Firenze e del Veneto. Il 7 aprile 1967, a Milano, venne inaugurata per la prima volta la mostra – a cura di Touring Club Italiano e Italia Nostra Italia da salvare – che, ancora per la prima volta, fece conoscere agli italiani i disastri causati dal dissesto ambientale. Ora, in villa Reale, con ingresso gratuito, si potrà ammirare una passerella fotografica itinerante che testimonia la trasformazioni del Paese.
L’esposizione, promossa dal FAI e da Nuova Villa Reale Monza con l’appassionato impegno degli Amici del FAI e della Delegazione FAI Monza, verrà aperta alla presenza di Andrea Carandini, presidente del Fondo Ambiente Italiano, Giulia Maria Crespi, presidente Onorario e tra i fondatori del FAI, e Attilio Maria Navarra, presidente di Nuova Villa Reale Monza.
Le sezioni – La rassegna offre agli sguardi del pubblico il prezioso lavoro iniziato da un gruppo di sette giovani architetti che viaggiarono da Nord a Sud e, stesero un inventario fotografico “degli sfregi, degli stupri… degli oltraggi, perpetrati ai danni del nostro patrimonio artistico e naturale”, come scrisse Indro Montanelli nella sua recensione sul “Corriere della Sera”.
Curata da Alberto Saibene, la mostra è divisa in sei sezioni, 300 scatti, che sono parte di un corpus di quasi 30mila foto, donato al FAI da Carla Bazzoni, moglie di Renato, scomparso nel 1996. La prima sezione è dedicata all’”Architettura spontanea o rustica”, frutto delle ricognizioni di Bazzoni nei primi anni Cinquanta. La seconda all’” Italia da salvare”; la terza al “Fragile habitat di Venezia”; la quarta ha per titolo “Tutti al mare” e racconta gli scempi edilizi nelle zone costiere; la quinta sezione è “Nel solco di Romolo: leggere il territorio” e la sesta è dedicata alla “Brianza da scoprire”, sezione quest’ultima inedita, dedicata al territorio, e che segue l’iniziativa “Il Cittadino per l’arte”, realizzata dal Cittadino con la delegazione FAI di Monza, il Consorzio villa Reale e parco di Monza e che ha portato alla realizzazione del calendario fotografico 2017. La tappa monzese della mostra sarà arricchita da un video-documentario dedicato a Renato Bazzoni a cura di Simone Pera e Alberto Saibene che recupera rare interviste a Bazzoni e le testimonianze di chi lo ha conosciuto e frequentato.
La rassegna resta aperta dal martedì alla domenica 10-19, venerdì fino alle 22. Sarà chiusa il 10 aprile, aperta il 17 e 24 aprile, l’1 maggio. Info www.mostrabazzoni.it.
Gli incontri – In occasione della mostra “Conoscere e amare l’Italia” la Villa Reale di Monza ospita anche una serie di interessanti incontri, che prenderanno il via giovedì 20 aprile, alle 18.30.
Le proposte di incontro prevedono, come primo appuntamento, quello con il tema: “Il paesaggio fragile: dialogo con Antonella Tarpino”, storica e scrittrice autrice di “Paesaggio fragile” sulle trasformazioni del nostro paesaggio. Il secondo approfondimento è fissato per giovedì 27 aprile, sempre alle 18.30. Quel giorno si affronterà l’argomento: “Fotografare il paesaggio: dialogo con Gianni Berengo Gardin e Vittorio Pigazzini” con il maestro che, nel corso della sua carriera iniziata nel 1965, si è dedicato al reportage, all’indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale e con l’appassionato fotografo di natura, paesaggi e giardini, compagno di viaggio di Renato Bazzoni.
L’ingresso agli incontri è gratuito fino a esaurimento posti. Chi desiderasse parteciparvi può prenotarsi via mail all’indirizzo: delegazionefai.monza@fondoambiente.it “.
Il concorso – Durante la mostra, la delegazione FAI Monza, con ISAL Istituto per l’arte Lombarda e il Circolo Fotografico Monzese, promuove il concorso fotografico “#FAIUNOSCATTO, Trasformazioni, identità e paesaggi della Brianza”. Il tema del concorso sono i caratteri identitari della Brianza di oggi raccontati attraverso i nuovi paesaggi. Il regolamento del concorso e il modulo di iscrizione sono scaricabili dal sito www.mostrabazzoni.it.
La scadenza per l’iscrizione alla gara è il 10 settembre e la competizione è stata voluta per riprendere le riflessioni di Bazzoni e riscoprire i caratteri identitari della Brianza. Chi desiderasse partecipare al concorso dovrà raccontare in immagini i nuovi e diversi volti della realtà territoriale brianzola.