Era tra i favoriti e ha vinto, come sotto la bandiera a scacchi del suo personaggio. C’è un po’ di Monza nel David di Donatello consegnato lunedì a Stefano Accorsi come miglior attore per l’interpretazione in “Veloce come il vento” di Matteo Rovere.
“Vaccaboia”, ha commentato l’attore dopo la vittoria facendo rivivere il suo personaggio, emiliano-romagnolo doc. “Sono felicissimo” ha detto abbracciato forte alla statuetta. Era in cinquina con Valerio Mastandrea (Fai bei sogni), Michele Riondino (La ragazza del mondo), Sergio Rubini (La stoffa dei sogni) e Toni Servillo (Le confessioni),
LEGGI Arriva al cinema il film con Accorsi girato anche in autodromo a Monza
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— Stefano Accorsi (@StefanoAccorsi_) 27 marzo 2017
Sedici nomination agli Oscar italiani e sei premi alla fine. “Veloce come il vento” era in lizza per i prestigiosi miglior film e miglior regia, tutti appannaggio di Paolo Virzì (La pazza gioia), e ha vinto i premi tecnici per i migliori effetti digitali (Artea Film & Rain Rebel Alliance International Network), il miglior suono (Angelo Bonanni, Diego De Santis, Mirko Perri e Michele Mazzucco), il miglior montatore (Gianni Vezzosi), il miglior truccatore (Luca Mazzoccoli) e il migliore autore della fotografia (Michele D’Attanasio). Non ce l’ha fatta l’attrice protagonista Matilda de Angelis battuta da Valeria Bruni Tedeschi, vincitrice ancora per il film di Virzì.
È una storia a tutta velocità tra l’autodromo di Monza, quello di Vallelunga nelle tappe del vero campionato italiano GT, le strade. Accorsi interpreta Loris de Martino, un ex pilota di rally tossico e inaffidabile ma con un “sesto senso” per la guida che lo riscatterà quando, dopo la morte del padre, si troverà (e ritroverà) al fianco della sorella minore Giulia nel mondo delle corse. Monza si era mostrata inconfondibile fin dal trailer con il suo rettilineo, la corsia dei box, il paddock.
Una curiosità. La scorsa settimana Stefano Accorsi è passato dalla Brianza: era al Cineteatro San Rocco di Seregno con la spettacolo teatrale “Giocando con Orlando” con Marco Baliani e poche ore dopo sarebbe passato anche sul grande schermo con il film nel cartellone del cineforum seregnese. Una tappa portafortuna.