Carola Campagna, da The Voice alla fine della scuola: «Ora mi concentro sulla musica»

Carola Campagna. Un nome che il pubblico ha imparato a conoscere grazie a The Voice of Italy su Rai2. Dopo la finale della gara, si è buttata nel finale della scuola. A riflettori spenti, e tabelloni coi voti esposti, il Cittadino di Monza l’ha intervistata.
Carola Campagna, da The Voice alla fine della scuola: «Ora mi concentro sulla musica»

Carola Campagna. Un nome che il pubblico ha imparato a conoscere grazie a The Voice of Italy su Rai2. A soli 18 anni ha passato le selezioni ed arrivata fino alla finale in cui si è classificata terza. Terminando, non senza difficoltà ma in modo positivo l’anno scolastico. A riflettori spenti, e tabelloni coi voti esposti, il Cittadino l’ha intervistata.

Dopo aver partecipato a The Voice com’è cambiata la tua vita?
È cambiata sotto diversi punti di vista, sia a casa che fuori. Adesso quando banalmente vado a fare un giro al centro commerciale qualche bambina mi ferma o ci sono le mamme che mi scrutano un po’. A casa c’è comunque sempre musica.

Per quest’estate e per il futuro hai programmi da realizzare?
Il 10 luglio ci sarà l’uscita del disco, al quale sto lavorando adesso, poi ci saranno vari live nelle piazze, a partire dall’11 luglio a Let’s go a Triuggio. Poi il 26 luglio sarò a Genova, più altre date da aggiungere.

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Come hai fatto a conciliare tutto questo con la scuola?
Ad essere sincera ci sono riuscita poco perché gli impegni col programma erano davvero tanti: mi ritrovavo tutti i pomeriggi ad essere agli studi per provare pezzi e fare le prove della serata. Quindi ho passato la prima settimana di giugno a dover recuperare un sacco di materie.

Alla fine comunque ce l’ho fatta ad uscire senza debiti così da potermi concentrare sulla musica quest’estate.

I tuoi compagni come hanno preso il fatto che tu non fossi molto presente in classe?
Hanno preso tutti bene questa mia esperienza e hanno capito che cosa stavo facendo e che cosa voglio che diventi la mia vita. Soprattutto quando sono tornata a scuola ci sono stati applausi e abbracci, hanno saputo sostenermi fin dall’inizio e sono stati tutti contentissimi del mio risultato ottenuto.

Vedi un futuro soltanto di musica o anche con altro?
È quello che voglio vedere io. Voglio dedicarmi completamente alla musica, ma sapendo che in questo altalenante mondo un giorno sei in vetta e un giorno sei “fuori”, vorrei tenermi un piano di riserva, magari andare all’università, ma non per studiare musica, facendola già tutti i giorni. Io comunque preferirei tenermi come piano A la musica tutto il tempo.

Che impressione hai avuto di questo mondo un po’ particolare del mondo della televisione?
Per me The Voice è stata la prima esperienza davanti alle telecamere. All’inizio è stato molto strano perché io ero abituata a cantare su un palco di paese e improvvisamente mi sono ritrovata a stare davanti alle grandi telecamere.

Però è stato molto formativo sotto diversi punti di vista: era come se fosse un lavoro dovendo rispettare degli orari. Capitava spesso però che si sforassero, ci si doveva fermare molto di più del previsto. Talvolta stavo in studio di registrazione dalla mattina alla sera, tornavo a casa solo per dormire. Stare davanti ad una telecamera è stato un altro piccolo obiettivo che sono riuscita a raggiungere, perché io volevo arrivare a stare davanti ad una telecamera importante quale poteva essere appunto quella di The Voice.

Non mi sono mai lasciata condizionare dal fatto che dietro le telecamere ci fossero milioni di telespettatori , né dal pubblico in studio. Quindi posso dire che The Voice mi ha fatto crescere non solo dal punto di vista artistico, ma anche da quello personale.

Che rapporto hai avuto con i “vip” che hanno partecipato a The Voice?
Sono rimasta letteralmente stupita da Tiziano Ferro, perché quando mi hanno portata sul palco per farmelo conoscere era felicissimo, di un’affabilità e una dolcezza che da un personaggio dello spettacolo non ti aspetti, invece era proprio come se fosse uno di noi, si è messo al nostro pari. È una cosa che ho apprezzato fino in fondo, come lui anche Alvaro Soler. Questi sono stati i due artisti che mi hanno colpito di più, sia per il loro talento, ma soprattutto dal punto di vista personale.

Sei rimasta sorpresa da tutto il sostegno ricevuto dal tuo paese?
Sì, mi ha sorpreso tantissimo. I miei concittadini di Triuggio la sera della finale hanno allestito un megaschermo in piazza, hanno fatto il tifo per me e hanno stappato una bottiglia di “Magnum”. Ma non solo; anche nella mia scuola compagni e insegnanti mi hanno sostenuto tanto. La mia prof di tedesco puntualmente per i live passava nelle classi a scrivere “votate Carola!”.

Sono rimasta contenta del sostegno che tutti hanno dimostrato nei miei confronti, la desideravo una situazione del genere perché non sempre è facile da comprendere, sono davvero contenta e felice.