Esiste un momento di rottura in cui tutto quello che era sembrato giusto, vero, irrevocabile non è più così? C’è l’attimo in cui la propria vita cambia rotta in modo definitivo? C’è, dice Michela Tilli attraverso la voce di Alessia Vicardi: e vale tanto più quanto è una donna a incontrare il punto non ritorno.
Perché attorno alle donne le aspettative sociali, le categorie precostituite, sopravvivono nonostante tutto. “Se fossi un uomo sarei solo un uomo che se ne va. Mi immaginereste allontanarmi di spalle, la linea larga e dritta delle clavicole. Se fossi un uomo, sapreste solo questo di me, sarei un caso dell’universale. Per giudicarmi dovreste ascoltare la mia storia. Ma sono una donna, per di più una madre, e quindi pensate di saperne già abbastanza di me: l’universale si è già ristretto.”
Sono le parole della protagonista di “Delle donne non facesti menzione”, la lettura scenica che va in scena il 18 e il 19 giugno al Binario 7 all’interno della nuova stagione estiva del teatro, pensata per rimediare, almeno un po’, alla lunga astinenza dei palcoscenici. Vicardi è Erica, la protagonista di un romanzo di Michela Tilli ancora inedito trasformato in un monologo teatrale: una donna di una quarantina d’anni già condannata a morire. Ma quella condanna è stata una diagnosi sbagliata, non è così, Erica non potrà che vivere. E vivere davvero, perché “la prima sensazione che prova è la felicità di rinascere, ma quasi subito si accorge che, una volta immaginata la fine, far finta di nulla non è più possibile – scrive il Binario 7 presentando lo spettacolo – . Perché vita ci chiede di essere vissuta a pieno e fino in fondo, in tutta la sua verità. Erica non è più capace di piegarsi alle convenzioni, alle menzogne quotidiane, alle pretese di una società ipocrita”. Lo sfondo è la Genova fatta di sole e di vento in cui Erica decide di lasciare casa e di “ricostruire su basi nuove e più sincere il rapporto con le persone che ama. Ma, prima di tutto, questa volta, si occupa di se stessa: sa che non ci si può relazionare con gli altri se non si sta bene da soli”.
Ed è in questo contesto che deve fare i conti con le architravi maschili della società: può una donna parlare a nome di tutti, rappresentare l’essere umano in generale, sottrarsi a una rappresentazione della femminilità come sottoinsieme? Cosa deve fare una madre per tornare a essere un individuo ancora aperto a tutte le possibilità? Quanti secoli di storia deve risalire nuotando controcorrente?
Sono le domande a cui proveranno rispondere Erica, Michela Tilli, Alessia Vicardi. L’attrice è cremonese e si è diplomata ai Filodrammatici di Milano: da diversi anni è anche insegnante alla scuola di teatro del Binario 7 sia per gli adolescenti sia per gli adulti. Tilli, monzese, lavora nel mondo dell’editorie ed è scrittrice: l’ultimo libro pubblicato è “La settimana promessa”, uscito per Garzanti. Le loro strade si erano già incrociate: tra il 2017 e il 2018 avevano scritto e portato in scena “L5 – S1 una storia naturale”.
Biglietti a 12 euro (binario7.org, via Turati 8, telefono 039 2027002): entrambe le repliche alle 20.