Nel mondo di Nanni Svampa: vita e imprese del cantastorie malnatt

L’editore Sagoma di Vimercate pubblica la prima biografia organica di Nanni Svampa firmata da Michele Sancisi. Tra Gufi, tradizioni, Brassens e risate.
Nanni Svampa sulla copertina della biografia pubblicata da Sagoma
Nanni Svampa sulla copertina della biografia pubblicata da Sagoma

Sarà stato quel lago Maggiore dell’infanzia che faceva il paio con il bacino di Thau dove entrambi andavano a pescare. O quella sensibilità popolare che li avrebbe accompagnati per tutta la vita, così come il gusto per l’ironia sorniona. Sembravano destinati a incontrarsi, Nanni Svampa e Georges Brassens. E fu così: prima in musica, poi di persona, a Parigi, nel Bobino dove il francese si esibiva.

Nel mondo di Nanni Svampa: vita e imprese del cantastorie malnatt
I Gufi: Gianni Magni, Nanni Svampa, Roberto Brivio e con la chitarra Lino Patruno

Il punto di partenza? Al servizio militare di Svampa, ricorda Lino Patruno, compagno di Gufi e di tante altre notti milanesi poi. Iniziata con una serata di riconciliazione tra il jazzman Patruno e l’allora fidanzata: «Al Capitan Kid, un locale di Milano: al tavolo con noi anche questo ragazzo che mi dice “sono stato a militare, siccome non facevo niente ho tradotto una dozzina di canzoni di Brassens”. Allora gli presento Nando Angelini e lui riesce a farsi dare i concerti». Eccoli lì, primi anni Sessanta: Svampa coinvolge direttamente Patruno, «ci offrono 8mila lire e ci dicono “può andare?” Ma “io vendo anche la nonna per 8mila lire” gli rispondo». E allora I Assassit e Canzon Per El Rotamatt, Poer Martin Pelanda Ti, L’Era On Bel Fior, L’Erba Matta, El Bamborin De La Miee D’On Ghisa tra le tante canzoni di Brassens portate in milanese – con una straordinaria intuizione – perché la lengua permetteva di rispettare la metrica del francese e, per indole, di rispecchiarne l’immaginario dell’originale.

Un pezzo, un pezzo soltanto dell’avventura di Nanni Svampa nel mondo dello spettacolo che Michele Sancisi ha ricostruito a cinque anni dalla scomparsa tra aneddoti, biografia, carte e immagini inedite ripescate nella “stanza del vescovo”, lo studio del cantante, per Sagoma editore di Vimercate.

«Ha fatto musica, teatro, sceneggiature, ha fatto mille cose e le ha fatte tutte con grande passione» annota l’autore che, nella tradizione della collana Bookstage pass dell’editore Carlo Amatetti, ha scelto anche di moltiplicare nel volume anche le voci di quanti lo hanno conosciuto per darne un ritratto diretto: Roberto Brivio e Patruno, Dina Svampa, Cochi Ponzoni, Carlo Tognoli, R Enzo Iacchetti, oltre ai contributi contributi originali di Paolo Rossi, Flavio Oreglio, del critico e musicologo Enrico de Angelis e del critico cinematografico Pierfranco Bianchetti.