Musica: il nuovo lavoro di Diego Deadman Potron, che con la pandemia è diventato anche un rider – VIDEO

Il musicista Diego “Deadman” Potron torna con un singolo e un nuovo album in collaborazione con Andrea Van Cleef. Una preghiera a credere in se stessi da parte dell’artista che con la pandemia è diventato un rider: “E devo dire che non mi dispiace affatto”.
Rock in Brianza Diego Potron
Rock in Brianza Diego Potron

Nuovo singolo già online e album in arrivo per Diego “Deadman” Potron il cantautore e polistrumentista di Carnate. È stato infatti lanciato a metà aprile “Rise Above All Gods” la traccia che anticipa l’album “Safari Station”, pubblicato da Rivertale Productions, e che vede Potron duettare, per la prima volta assieme in un progetto discografico, con il cantante e songwriter bresciano Andrea Van Cleef.

«Io e Andrea ci conosciamo da diversi anni e abbiamo già in attivo alcune collaborazioni nei live – spiega il musicista di Carnate – Quando ci è stata proposta questa collaborazione da Paolo Pagetti Rivertale abbiamo pensato potesse uscire qualcosa di veramente figo. E infatti il risultato è fuori dalle cose che facevamo con incursioni in modo più esotiche e bizzarre rispetto al mio folk blues e il desert rock di Andrea. L’album sarà una sorta di split, con alcuni canzoni scritte da me e altre da Andrea. Per le registrazioni siamo andati una settimana in “ritiro” in Romagna, da “Don” Antonio Gramentieri (già collaboratore di importanti artisti italiani come Nada, Pan Del Diavolo, Giulio Casale e Bobby Solo ma anche di grandi nomi dell’underground rock internazionale nda) in un casale meraviglioso dove non prendeva nemmeno il telefono. Ora sono da chiudere solo alcune parti e credo che in un mese possa uscire il disco».

Il primo singolo “Rise Above All Gods” è stato scritto proprio di Diego Potron durante la primavera del 2020, nel pieno della primissima ondata della pandemia Covid-19.

«La musica è un “luogo” che si riempie di contenuti. Inevitabilmente il periodo che stiamo vivendo e come lo stiamo vivendo, ne entra a farne parte, e credo che continuerà a farlo per un po’ – prosegue Potron – Come molti altri miei brani scritti in passato, avevo in mente qualcosa che ricalcasse i toni apocalittici e tetri di un gospel tradizionale da Antico Testamento ma che invece di rivolgersi alla potenza del Signore per debellare la piaga del caso, facesse riferimento proprio all’inutilità del farlo. Il messaggio è che in un mondo apparentemente paradisiaco ma che si è dimostrato profondamente imperfetto, è necessario trovare l’aiuto di cui abbiamo bisogno in noi stessi».

L’album esce a un anno di distanza da “Ready to go” il disco lanciato da Potron la scorsa primavera in pieno lockdown che ne ha inevitabilmente intaccato la promozione. Anche lui, che ha sempre vissuto di musica, con la chiusura degli spettacoli ha dovuto adeguarsi alla situazione.

«La scorsa estate ho potuto fare non pochi concerti, ma ovviamente poi si è fermato tutto e quindi non si è potuta fare nemmeno una buona promozione per l’album – chiude – Dallo scorso autunno ho iniziato a fare il “rider” e sono contento perché mi permette di togliermi il pensiero dei soldi e questo mi da più serenità. E devo dire che non mi dispiace affatto. Un anno fa ero più confuso ad essere onesto. Adesso vedremo se in primavera salterà fuori qualcosa e vediamo cosa succederà».