Le sue battute sono entrate e si sono cementate nell’immaginazione di tutti, da “Si-può-fare!”, “Rimetta a posto la candela”,“Potrebbe andare peggio…potrebbe piovere” e “Lupo ulula là”, che poi in inglese suonava un po’ meglio: Werewolf! Werewolf? There. What? There, wolf. There, castle…

È “Frankenstein junior” di Mel Brooks, con Gene Wilder e Marty Feldman, che Saverio Marconi e Marco Iacomelli hanno trasferito dal cinema al teatro e che da giovedì 16 gennaio a domenica 19 è di scena al teatro Manzoni di Monza, in via Manzoni 23. Una produzione della Compagnia della Rancia con Giampiero Ingrassia protagonista nei panni che sono stati indossati da Gene Wilder per il grande schermo.

«Una trasposizione fedele della realtà cinematografica – racconta il teatro Manzoni – dove le scenografie in bianco nero dalle atmosfere gotiche si contrappongono ai coloratissimi costumi e fanno da sfondo ai tantissimi momenti di irresistibile comicità. Trovate registiche e coreografiche originali ripropongono in chiave musical l’ironia propria del film attraverso “numeri” divertentissimi, su tutti quello tra Frankenstein e il Mostro sulle note di Puttin’ on the Ritz di Irving Berlin».

I biglietti dello spettacolo (giovedì alle 21 e venerdì alle 21, sabato alle 16 e alle 21, domenica alle 16) costano 33 euro in platea, 30 in balconata, 20 in galleria oltre alla prevendita, i ridotti 31, 28 e 18. Uno sconto speciale anche per i lettori del Cittadino con il coupon presente sul giornale in edicola.