Monza è lenta con la Fai Marathon Dieci tappe in città con le guide

Chi l’ha detto che le maratone devono essere per forza portate a termine di corsa? Quella che il Fai, Fondo ambiente italiano, ha organizzato per il 12 ottobre è una maratona lenta, che punta a far riscoprire, con occhi attenti e curiosi, i luoghi davanti a cui, tutti i giorni, distrattamente e di corsa, si passa.
Monza è lenta con la Fai Marathon
Dieci tappe in città con le guide

Chi l’ha detto che le maratone devono essere per forza portate a termine di corsa? Quella che il Fai, Fondo ambiente italiano, ha organizzato per il 12 ottobre è una maratona lenta, che punta a far riscoprire, con occhi attenti e curiosi, i luoghi davanti a cui, tutti i giorni, distrattamente e di corsa, si passa.

La manifestazione prende il nome di Fai Marathon: quella di quest’anno è la terza edizione e si svolge in 120 città italiane: diciassette sono lombarde e Monza è stata inserita negli itinerari per la prima volta quest’anno. Fil rouge che unisce le varie tappe, l’acqua: “Storia e arte tra Lambro e Lambretto” è titolo, per l’appunto, dato all’iniziativa.

«Si tratta di un progetto giovane – ha spiegato Rossella Moioli di Fai Monza – nato con l’intenzione di far conoscere, sotto un nuovo punto di vista, le bellezze della città. Nel percorso sono state inserite dieci tappe: la passeggiata culturale prende il via da piazza Roma, accanto al palazzo dell’Arengario, dove il tema dell’acqua è richiamato dalla Fontana delle Rane e termina, dopo circa due ore, presso il complesso del Carrobiolo». Nel mezzo il Duomo e le case dell’ex Cappellificio Cambiaghi in Spalto Piodo, l’area del convento della monaca di Monza e la chiesa di San Gerardo dei Tintori.

Quattro le tappe che verranno trattate in maniera più approfondita dai volontari Fai – circa una trentina quelli arruolati come guide per l’intera giornata: si sosterà nel chiostro della Casa degli Umiliati, sede dei Musei civici; si entrerà nell’edificio del Carrobiolo, assegnato dalla fine del XVI secolo ai barbabiti e, infine, si approfondiranno i meccanismi di funzionamento del Mulino Colombo. Sarà possibile concentrare tanta attenzione sul Lambro e sul suo stato di salute grazie alla presenza dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr di Brugherio: sotto i portici dell’Arengario presentazioni di progetti scientifici e al ponte di San Gerardino prelievo e analisi di alcuni campioni delle acque del Lambro. Dalle 10 alle 18 sono previste partenze (l’ultima è alle 16) dall’Arengario ogni 20 minuti; a disposizione un’app gratuita. Costo di partecipazione 4/10 euro.