Monza: convegno per i cent’anni della Biennale d’arti decorative e il sogno (vivo) della nuova Isia

La città che ha visto nascere la futura Triennale di Milano celebra la prima mostra del 1923 e getta uno sguardo al futuro: fare rinascere l'Isia.
Guido Marangoni è il terzo da destra. Fotografia scattata durante la II Mostra internazionale delle arti decorative, 1923
Guido Marangoni è il terzo da destra. Fotografia scattata durante la II Mostra internazionale delle arti decorative, 1923

Il sogno di veder riaprire l’Isia a Monza non è sfumato. Si parlerà proprio di alta formazione artistica, degli Isia (Istituto superiore per industrie artistiche) e del futuro del design il 19 maggio in Villa reale quando, in occasione dei cento anni dalla creazione a Monza della “Mostra biennale internazionale di arti decorative” si tiene il convegno “1923 – 2023. Il futuro del design italiano: gli Isia e l’alta formazione artistica a un secolo dalla prima Biennale” proprio nella Reggia.

Un evento organizzato dall’amministrazione comunale monzese con il Consorzio Villa reale e Parco in collaborazione con Triennale Milano e Società Umanitaria, l’ente che con Monza e Milano diede vita alla straordina esperienza dell’Isia un secolo fa. Sono partner dell’iniziativa anche gli Isia di Firenze, Roma e Faenza, il Ministero dell’università e della ricerca, il Politecnico di Milano–scuola di design e, ovviamente, il liceo Nanni Valentini di Monza.

Centenario della Biennale e uno sguardo al futuro

Dal territorio e dalle realtà produttive emerge la necessità di formare figure professionali sempre più specializzate in alcuni settori legati al design e un percorso di alta formazione universitaria qual è l’Isia risponderebbe a questa esigenza. «L’Isia di Monza è stata la prima in Italia, in occasione del centenario della prima biennale – spiega Arianna Bettin, assessore alla cultura– non possiamo non celebrare quest’importante ricorrenza e cogliere l’occasione per riflettere e pensare a una rinascita di questo percorso di studi, un polo che sia destinato alla formazione di alto livello in cui Monza sia punto d’incontro anche con la vicina Milano».

Obiettivo della giornata di lavori è quello di ripercorrere, da una parte, la storia dell’Isia di Monza come università delle arti decorative, il suo profondo legame con le Biennali d’arte decorativa e la sua eredità; dall’altra, quello di porre le basi per riportare nel capoluogo brianzolo un polo di ricerca e formazione, a partire dalle buone pratiche ed esperienze degli Isia oggi esistenti e dal confronto con gli attori economici del territorio. «La nostra speranza è che a Monza possa aprire questo percorso di studi – continua Anty Pansera, critico e storico del design, conservatore del Midec museo internazionale del design ceramico di Laveno- che ha caratterizzato il nostro territorio. Non dimentichiamo che nel 1923, quando ha aperto ha visto studiare grandi personaggi della storia artistica italiana e che, nel 1930 è stata la prima ad aprire una sezione solo per le donne, dedicata alla tessitura. Spero che questo momento sia quello “giusto” perché un sogno coltivato da anni da tanti possa concretizzarsi».

L’Isia venne chiusa con la seconda guerra mondiale e mai più riaperta, negli anni ’60 si aprirono le porte dell’allora istituto d’arte, oggi liceo artistico. «All’interno del percorso di valorizzazione culturale intrapreso nell’ultimo triennio, la Villa reale celebra l’anniversario della biennale come parte integrante della propria identità – prosegue Giuseppe Distefano, direttore del consorzio Villa Reale e parco di Monza – nella convinzione che sia auspicabile, a breve, un ritorno dell’alta formazione nelle proprie sedi. Per la sua storia e la sua posizione geografica, infatti, la Villa rappresenta un luogo ideale sia per sviluppare la creatività di studenti e maestri, sperimentando sistemi didattici innovativi, sia per connettere la formazione universitaria alle esigenze del mondo produttivo».

Biennale di Monza, l’ex Borsa e gli spazi per l’Isia

Venerdì 19 si prevede un’intensa giornata di lavori e tavole rotonde, alla presenza di esperti del mondo culturale, del tessuto imprenditoriale e anche dell’istruzione con l’intervento di nomi di ex alunni dell’Isa monzese. «La cura della città è fatta anche di conoscenza e di consapevolezza della propria storia e delle proprie radici – ha detto il sindaco Paolo Pilotto, presidente del Consorzio Villa reale e Parco di Monza-. Per questo è importante prendere consapevolezza, intessere legami anche con il mondo delle imprese brianzole e avere senso di responsabilità. Quest’ultimo ci ha portato a non perdere i finanziamenti regionali per il restauro dell’ex Borsa, a cui contribuirà anche l’amministrazione ma non solo. Ho molto a cuore quest’intervento tanto che due terzi della struttura sono pensati e destinati nell’immediato al liceo Valentini e, una invece potrebbe essere utilizzata sempre per laboratori formativi destinati a proseguire gli studi superiori in condivisione con gli studenti del liceo».