Monza, Biennale giovani al Serrone Ecco i cinque vincitori del 2013

Scelti i vincitori della Biennale giovani 2013 al Serrone della Villa reale di Monza. La rassegna d’arte contemporanea ha assegnato i premi acquisto a Agnes Prammer, Francesco Irnem, Nicola Lo Calzo. Premio speciale Rottapharm Madaus a Eva Frapiccini. Premio Camera di commercio a Erica Bellan.
Agnes Prammer - Antipodes (due ferrotipie, edizione unica, 2012)
Agnes Prammer – Antipodes (due ferrotipie, edizione unica, 2012)

Due fotografie e un’installazione fatta di pittura e ready made per il comitato. Fotografia per il premio speciale Rottapharm Madaus. Video per il premio Camera di commercio. Sono queste le scelte della Biennale giovani di Monza, la rassegna d’arte contemporanea che giovedì 11 luglio ha decretato i vincitori dell’edizione 2013.

Si tratta di altrettanti premi acquisto che vanno direttamente a nutrire il patrimonio della collezione d’arte dei musei civici di Monza. Insomma: nuove opere d’arte dei cittadini in attesa del loro museo (ma dicono che a cavallo del cambio di calendario la Casa degli Umiliati sarà aperta, dicono). E’ stata un giuria nominata dal comitato organizzatore a decidere quali opere acquisire: oltre all’assessore alla cultura Francesca Dell’Aquila, Marco Bazzini, Gerardo Genghini (coordinatore operativo del comitato), Flaminio Gualdoni e Dario Porta, conservatore dei musei civici di Monza.

Con la fotografia regina assoluta dell’edizione della Biennale ancora in corso, prima di tutto l’opera che non lo è, tra quelle scelte dal comitato: “Language is a virus” di Francesco Irnem, cioè sei dipinti e un bidone della spazzatura (davvero). Perché, scrivono le motivazioni, «pittura e scultura convivono per riflettere sul potere e sul linguaggio simboleggiati dalla carta di giornale accartocciata venendo meno alla possibilità di comunicazione e di significazione delle immagini e delle parole stampate». Un’idea resa ancora più chiara dal bidone affiancato alle sei tele.

Poi, appunto, fotografia: quella figlia del fotogiornalismo di Nicola Lo Calzo, inserita nella ricerca formale, e quella della viennese Agnes Prammer (l’Austria è il Paese ospite). Nel primo caso si tratta di un grande formato intitolato “Conforte e la famiglia Godonou Dossou”, fa parte della serie “Cham” ed è stata scelta «per l’ampio respiro di un interno che per quanto povero è saturo di memorie e di rimandi visivi» dalla forte struttura compositiva, dove «alla bellezza risponde l’impegno storico e sociale dell’artista».

Di Agnes Prammer la doppia fotografia “Antipodes”, coppia di scatti di piccolo formato eseguiti con la tecnica antica della ferrotipia in edizione unica (la ferrotipia non offre alternative). «L’opera recupera con maestria un’antica tecnica fotografica e la applica a soggetti contemporanei – si legge nelle motivazioni -. La classicità del nudo, la sua bellezza, incarna così una sintesi temporale di passato e di presente che suona come un ossimoro dagli effetti spiazzanti sull’osservatore, insicuro a riguardo della verità e della realtà dell’immagine».

Quindi i premi speciali, come quello dell’azienda farmaceutica Rottapharm Madaus, molto impegnata in campo culturale e da molte edizioni sostenitrice attiva della Biennale giovani di Monza. La responsabile della comunicazione di Rottapharm Giovanna Forlanelli ha scelto insieme alla curatrice e docente Marinella Paderni le fotografie di Eva Frapiccini, il progetto “The Chromatic Inventory”: «L’opera sviluppa le nuove istanze della ricerca artistica contemporanea nella forma e nella poetica. L’abilità nel coniugare più linguaggi espressivi in un progetto di carattere pubblico e partecipativo, unitamente alla capacità dell’artista di confrontarsi con un tema ancestrale e sempre attuale come il sogno, offrono molteplici e inedite chiavi di lettura».

Tra tanta fotografia, un video, quella di Erica Bellan, scelto dalla Camera di commercio con il suo premio speciale: è “Lick”, due minuti e tre secondi realizzati in due esemplari, che mostra il lavoro di una levigatrice su una pila di carta. «Un funzionamento errato – si legge nelle motivazioni – perché non leviga i fogli bensì li respinge, facendoli volare in aria fino alla caduta della levigatrice. Il meccanismo porta così a un cortocircuito tipico di alcuni comportamenti della società tecnocratica senza rinunciare al fascino paradossale ed enigmatico dell’automatismo».

La Biennale giovani non finisce qui. Forte di circa 4mila visitatori in un periodo di apertura ridotto rispetto a quello tradizionale, continua fino al 28 luglio: al Serrone della Villa reale, ingresso dal roseto (viale Brianza 2), è aperta tutti i giorni tranne il lunedì. Ingresso libero, catalogo disponibile.