Elio (senza Storie tese) arriva a Brugherio: «Matteo Renzi? Lo abbiamo cresciuto noi»

Elio, cantante leader del gruppo di culto Elio e Le Storie Tese, sarà a Brugherio il 5 maggio con lo spettacolo “Fu...turisti”. L’intervista in cui parla di Expo, creatività, di Matteo Renzi. E del perché è bello lavorare in provincia.
Stefano Belisari, Elio di Elio e le storie tese
Stefano Belisari, Elio di Elio e le storie tese

Elio, cantante leader del gruppo di culto Elio e Le Storie Tese, sarà a Brugherio il 5 maggio, ospite del Teatro San Giuseppe. Andrà in scena “Fu… turisti”: “un viaggio esilarante e irriverente – aggiunge la presentazione – alla scoperta del futurismo tra canzoni originali, reperti d’epoca e letture semi-serie. Elio, voce. Danilo Grassi, capomacchina e percussioni. Corrado Giuffredi, clarinetto. Giampaolo Bandini, chitarra. Federico Marchesano, contrabbasso. Cesare Chiacchiaretta, fisarmonica.

Non è la tua prima volta a Brugherio. Ti piacciono i teatri di provincia?
L’attenzione culturale è molto viva in provincia, più che nelle grandi città. Lì le cose non si danno per scontate, c’è interesse e i tanti piccoli teatri sono mantenuti con fatica e grande passione. Sono molto felice di venire a Brugherio.

Il concerto-spettacolo “Fu… Turisti” è stato ideato nel 2009, in occasione del centenario del Futurismo, i suoi temi sono ancora attuali?
Il centenario del Futurismo era solo una scusa per festeggiare un movimento di incredibile fermento artistico, molto importante per l’Italia: Verdi non è interessante sempre, e non solo nel suo anniversario?. Lo spettacolo è attualissimo, intrattiene e diverte ancora, perché celebra i lati belli di un movimento sottovalutato perché collegato all’ideologia fascista. I futuristi mi sono sempre piaciuti, fin da quando li studiavo a scuola, apprezzavano la velocità e sperimentavano in continuazione, dal punto di vista artistico è stata pura avanguardia. Poi erano dei matti, avevano passioni discutibili, tipo quella per le armi…

Gli Elio e le Storie Tese, il mitico gruppo che hai fondato nel 1980, sono un po’ futuristi.
Eccome. La sperimentazione e la sollecitazione dello spettatore sono aspetti che fanno parte dell’anima del gruppo. Nello spettacolo “Fu… Turisti” mi diverto a leggere alcuni brani di un testo scritto da Marinetti che s’intitola “Come si seducono le donne”, dove si trovano divertenti escamotage per catturare l’attenzione del pubblico, tipo incollarlo (letteralmente) alle poltrone.

La tua voglia di pubblico non finisce mai. Hai appena girato l’Italia con il musical “La Famiglia Addams”. Ti è mancato XFactor quest’anno?
Avevo già detto che volevo prendermi una pausa, ma l’ho fatto senza quella amarezza che è uscita in un’intervista, dove mi hanno messo in bocca cose che non ho mai detto. Il musical è stato un’esperienza bellissima, tra le centomila idee che ho in testa c’è anche quella di scriverne uno con gli Elio e le Storie Tese.

Renzi ha recentemente detto a Rtl, durante un’intervista, che il dibattito elettorale gli ricordava la vostra celebre “Cara ti amo”.
Sappiamo che Renzi ci segue, l’abbiamo cresciuto insieme a tanti della sua generazione.

È uscito il cofanetto (Dei megli dei nostri megli, Hukapan) che racchiude molti vostri successi e anche parecchio materiale inedito del gruppo. Con la vostra musica raccontate l’Italia.
Sono fissato con l’italianità. È importante parlare della creatività italiana, siamo famosi in tutto il mondo per le nostre qualità, gli italiani si sono inventati delle cose, forse più in passato che adesso.

Quindi Expo sì?
Eh no, poteva essere una bella opportunità per celebrare l’italianità, ma per ora sono emerse più che altro furberie. Sono scettico, vedremo.