Vimercate, «Torniamo ai fioretti» Floriani, tanti studenti dicono sì

C’è chi si è impegnato a fumare poco, a navigare meno sui social network, a non mangiarsi le unghie. Sono solo alcuni esempi di quelli che un tempo venivano definiti fioretti e che oggi, per la Quaresima, vengono riproposti in chiave moderna all’istituto Floriani su iniziativa di Lorenzo Fossati.
L'insegnante di religione,  Lorenzo Fossati, al centro della foto col  maglione arancione.
L’insegnante di religione, Lorenzo Fossati, al centro della foto col maglione arancione.

C’è chi si è impegnato a ridurre drasticamente il numero di sigarette, a ubbidire un po’ di più ai genitori, a navigare meno sui social network, a non dormire il pomeriggio e a non mangiarsi le unghie; e ancora, chi ha promesso di non bestemmiare, di non portare il cellulare a scuola, di non esagerare coi dolci e di smetterla con le slot machine dei bar.

Sono solo alcuni degli esempi di quelli che un tempo venivano definiti fioretti e che oggi, in occasione della Quaresima, vengono riproposti in chiave moderna all’istituto Floriani su iniziativa di Lorenzo Fossati, che da tre anni insegna religione nella scuola diretta da Enrico Danili.

Il professore ha deciso di mettere alla prova i suoi ragazzi. Con tanto di accordo firmato: classe per classe, gli studenti hanno scritto di loro pugno il fioretto e si sono imposti di rispettarlo per tutta la durata della Quaresima. All’iniziativa hanno partecipato circa 300 ragazzi, compresi alcuni che l’ora di religione nemmeno la seguono e che si sono spontaneamente fatti avanti. E compreso persino due-tre professori tra cui Luciano Pascuzzo, che al Floriani insegna meccanica: «Ho promesso di andare a messa tutte le domeniche fino a Pasqua e sto rispettando l’impegno», dice. Tra i ragazzi l’entusiasmo è alle stelle.

«Ho deciso di fumare molto meno – spiega Samuele di II EC- prima consumavo un pacchetto di tabacco al giorno, adesso un pacchetto mi dura quattro giorni». La riduzione del fumo è il fioretto che va per la maggiore ma c’è anche chi, come Gregory, ha aggiunto una promessa il cui mantenimento si può facilmente controllare: «Mi sono impegnato a non tagliarmi la barba fino a Pasqua», annuncia. Anche Livio, rappresentante degli studenti, partecipa attivamente: «Ho promesso di non fumare e di non mangiare la notte. Sta funzionando».

Tra i fioretti che destano più scalpore c’è quello di Marco, uno studente di quarta: «Non porto più il telefono a scuola, lo lascio a casa spento. Il mio vero obiettivo è quello di portarlo con me e riuscire a non usarlo, o comunque usarlo solo in caso di necessità». Dal canto suo il professor Fossati si dice entusiasta dell’iniziativa: «Ovviamente non posso sapere se i fioretti vengano effettivamente messi in atto o men – spiega l’insegnante di religione- se i ragazzi vogliono ingannarmi lo possono fare. Ognuno è libero di rispettare l’accordo o di aggirarlo, ma l’aspetto che mi piace di più è che è un lavoro di gruppo e per di più fatto a scuola, il luogo educativo per eccellenza.

A ogni lezione chiedo a ognuno come è andata la settimana, ma il successo per me non è solo sentirmi dire da un ragazzo che ce l’ha fatta. E’ importante anche che chi non riesce a mantenere la promessa capisca che la vita è fatta anche di sconfitte ma che, quando si dà tutto se stessi per raggiungere l’obiettivo, la sconfitta non è mai definitiva. Voglio che i miei studenti si sentano più grandi dei loro errori e cerco di trasmettere loro la voglia di rialzarsi. E soprattutto voglio che assaporino la bellezza di una vita senza dipendenze».

Al termine del periodo di fioretto, che ovviamente scadrà il prossimo sabato di Pasqua, chi è riuscito a rispettare gli accordi riceverà un premio simbolico e piuttosto singolare: una brioche, a scelta tra marmellata, crema e cioccolato, che il professor Fossati si occuperà personalmente di portare a scuola e che i ragazzi gusteranno durante la lezione. Per gustarsi tutti insieme, dopo tanti sacrifici, il sapore unico della vittoria.