«Vogliamo un tavolo di confronto permanente con la Provincia per discutere sull’edilizia e sui trasporti dei nostri istituti»: questa è la richiesta lanciata dall’Unione degli studenti di Vimercate dopo lo sciopero organizzato nella giornata di venerdì 21 gennaio.
In particolar modo gli studenti, hanno voluto segnalare in un comunicato stampa la condizione in cui versano gli ambienti dell’Omnicomprensivo. A sostegno delle proprie tesi hanno diffuso nelle scorse ore alcune foto emblematiche della struttura. «I nostri istituti hanno una serie di gravi problemi dal punto di vista edilizio – dichiara nel comunicato Calogero Di Caro, coordinatore dell’UdS Vimercate e rappresentante dell’istituto Vanoni -: diverse parti della struttura non possiedono certificati di prevenzione da incendi e sismi, i disagi sono all’ordine del giorno: tra il crollo di intere sezioni di muri, soffitti, grondaie, caloriferi e finestre, l’utilizzo di carta igienica al posto delle tapparelle, la temperatura che supera ampiamente i limiti designati dalla legge, raggiungendo perfino i 13°, topi e ratti morti nei corridoi e nelle palestre e classi pollaio in cui non è possibile assicurare il metro di distanza tra i banchi non è possibile affermare che questo sia “un rientro in sicurezza” come sostenuto dal ministro Bianchi».
Gli studenti hanno evidenziato criticità anche per quanto riguarda la questione trasporti: «La mancanza di mezzi di trasporto e il conseguente sovraffollamento ci espone ad un elevatissimo rischio di contagio, si supera di gran lunga la capienza massima consentita dell’80%- denuncia Fabio Decaro, rappresentante d’istituto dell’Einstein -. Ci chiedono di evitare qualunque sorta di socialità nel nostro istituto per non alzare la curva dei contagi, e quando usiamo i mezzi di trasporto siamo obbligati ad ammassarci senza alcun limite? È pura ipocrisia, in due anni non ci sono stati dei reali investimenti nelle nostre linee, la retorica dell’emergenza non può giustificare la nullafacenza delle istituzioni competenti sotto questo punto di vista. Esigiamo immediatamente un tavolo di confronto permanente con l’assessore Francesco Giordano e l’agenzia del Tpl».
Le richieste degli studenti non sono rivolte solamente alle istituzioni, ma anche ai dirigenti delle scuole: «Per quasi una settimana gli studenti hanno fatto lezione con una temperatura inferiore ai 15 gradi centigradi – conclude Di Caro nel comunicato – senza che gli fosse concesso di uscire da scuola come da regolamento. In questa situazione di precarietà sentiamo il bisogno di avere un dialogo maggiormente trasparente e costante con la presidenza, vorremmo che fosse chiaro che situazioni di questo tipo non dovranno mai più verificarsi. Saremo pronti ad intensificare gli scioperi se le nostre richieste alla Provincia e alla dirigenza scolastica non verranno accolte».
Nel comunicato i rappresentanti degli studenti si riferiscono però “all’assessore Francesco Giordano”, ruolo che lo stesso non ricopre più da ormai diverso tempo.
«Non conosco il contenzioso e non mi esprimo merito – la replica – Ho letto quanto chiedono i ragazzi, avranno le loro valide ragioni, ma devo segnalare il fatto che non ricopro più il ruolo di assessore da 8 anni».
(* notizia aggiornata)