Uno degli angoli più suggestivi dell’intero parco di Monza, affacciato su quel laghetto che è una passeggiata classica all’interno dei giardini della reggia. Eppure così deturpato non solo dall’umidità, quanto soprattutto dalle scritte a vernice che negli si sono accumulate su un elemento che avrebbe bisogno di ben altre attenzioni.
Insomma, il tempietto: prosegue lì il piano di interventi di restauro e recupero del patrimonio della reggia finanziato dall’accordo di programma siglato con la Regione Lombardia a favore del Consorzio monzese. L’ente ha avviato le procedure per assegnare l’incarico pensato per la “valorizzazione dell’edificio attraverso interventi di manutenzione straordinaria consistenti nel restauro delle facciate esterne ed interne della copertura con ripristino delle colorazioni originarie. Saranno avviate delle operazioni di contenimento dell’umidità di risalita”. Si tratta di lavori per 99mila euro che dovranno essere conclusi in tre mesi dall’avvio delle opere.
Tre anni fa il Consorzio aveva eseguito un primo intervento di pulizia delle colonne, poi bisogna risalire alla metà degli anni Novanta (quando il Consorzio non c’era) per ritrovare interventi di manutenzione straordinaria allora eseguiti dall’amministrazione comunale monzese in accordo con la soprintendenza: è quella la data di un recupero parziale e della colorazione oggi visibile all’esterno.
«È un momento importante per la storia dei giardini reali» ha detto Piero Addis, direttore generale del Consorzio, per il quale «si avvia il restauro del tempietto divenuto nell’immaginario e nel tempo un simbolo. Siamo felici che questo intervento di restauro e valorizzazione sia il primo a partire tra gli altri numerosi programmati sui giardini all’interno dell’accordo di programma». Per il sindaco Dario Allevi, che è presidente del Consorzio, «riqualificare uno degli elementi architettonici più conosciuti dei giardini reali è un’operazione di grande importanza simbolica: vuol dire ricominciare a prendersi cura della bellezza, ma anche riprendere una battaglia di civiltà contro i vandalismi, che purtroppo non risparmiano neanche i monumenti. Quando i lavori saranno terminati mi aspetto la collaborazione di tutti per conservare pulito e in ordine questo luogo».
Il tempietto risale ai progetti dell’architetto Giuseppe Piermarini, che tra il 1778 e il 1783 ha disegnato elemento di rilievo dei giardini confermando l’ispirazione neoclassica e i riferimenti allo stile paesaggistico all’inglese. ”Di forma circolare e con pronao rettangolare, il piccolo edificio costituisce un ideale luogo di sosta grazie alla sua rettangolare, il piccolo edificio costituisce un ideale luogo di sosta grazie alla sua posizione rialzata sulla collinetta – segnala il Consorzio -. La sua pittoresca immagine costituisce il fulcro di uno dei quadri paesaggio più apprezzati e ritratti dei giardini”. Più tardi anche Luigi Canonica è intervenuto nel corso del completamento dei giardini reali con il ripristino dell’originale copertura in rame.