Via alla campagna per rendere inclusivo il Color Carne: ecco il progetto – VIDEO

Via alla campagna di advocacy promossa da Bold Stories, ideata da Cristina Maurelli e Giuditta Rossi, per rendere inclusivo il color carne. Già perché, cos’è il color carne?
Monza Giuditta Rossi e Cristina Maurelli, autrici del progetto e co-founder di Bold Stories
Monza Giuditta Rossi e Cristina Maurelli, autrici del progetto e co-founder di Bold Stories

Prende il via il 22.02.2022 (data curiosa, ultima palindroma fino al 2030, e per questo scelta non a caso) la campagna di advocacy promossa da Bold Stories, ideata da Cristina Maurelli e Giuditta Rossi, autrici del progetto e co-founder di Bold Stories, dal titolo “Color Carne”.

«Questo progetto – spiegano – è un invito a sfidare lo standard, a farsi delle domande, e se quello standard non ci corrisponde più ad agire per il cambiamento».

IL VIDEO

L’idea nasce da una considerazione che è poi la scintilla che ha innescato il processo creativo che ha portato Rossi e Maurelli a ideare tutta la campagna: cosa si intende per “color carne”? «È il simbolo di tutte quelle certezze che prendiamo come immutabili, senza mai metterle in discussione, senza pensare a un modo inclusivo di pensare, parlare, agire e anche fare business. Possibile che il colore della carne umana sia solo rosa?».

Il progetto si rivolge alle singole persone ma anche agli editori, a chi si occupa di comunicazione e ai brand affinché facciano «un piccolo ma significativo passo, cambiando il loro vocabolario e magari pensando a nuovi prodotti inclusivi».

Rossi e Maurelli hanno già contattato alcune case editrici dei dizionari della lingua italiana perché modifichino quella che tutt’oggi è la definizione di “color carne”, così come è già stato fatto per esempio in Inghilterra.

«L’importante è non colpevolizzare nessuno – precisa Giuditta Rossi – ma prendere coscienza e fare la scelta di cambiare. Color Carne può diventare il punto di incontro per chi vuole costruire una società in cui la diversità venga valorizzata e in cui ogni persona sia in grado di riconoscersi».

Il progetto ha preso il via sui social, ed è sostenuto anche dall’associazione monzese Liberi Svincoli. Sono già disponibili il sito dedicato alla campagna e il video nel quale Rossi e Maurelli, che sono strategist e storyteller della campagna, spiegano in novanta secondi l’anima del progetto.

«Di fronte a temi come questo spesso si tende a sminuire il problema o a considerarlo trascurabile – aggiungono -. Invece è proprio modificando queste false certezze che si possono cambiare le cose. E chiunque può favorire il cambiamento».

E così la campagna è rivolta ai singoli ma anche alle aziende, come quelle che producono cerotti (in Italia sono disponibili solo quelli color rosa pelle o trasparenti) o quelle che fabbricano scarpe per ballerine, anche queste disponibili nelle tonalità del rosa.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.