Usmate Velate: minorenne cerca rifugio dallo zio, lui la porta in caserma

Una sedicenne cerca rifugio dallo zio a Usmate Velate, ma lui chiama i carabinieri.
Una pattuglia dei carabinieri
Una pattuglia dei carabinieri

Dal Veneto a Usmate e poi ancora fino a Venezia. Questa è la triste storia di una sedicenne, già seguita dagli assistenti sociali del Veneto che, arrivata a Usmate, pensava di potersi sistemare a casa di un parente. Purtroppo non è stato così. Lo zio, preso atto della situazione, non ha fatto altro che chiamare i carabinieri di Arcore comunicando loro le intenzioni della nipote, arrivata all’improvviso, ma anche che lui non aveva alcuna possibilità, né di ospitarla né di provvedere al suo mantenimento. Quindi, ha accompagnato la ragazza presso la caserma.

Usmate Velate: minorenne cerca rifugio e il ritorno in Veneto

Domenica pomeriggio 14 aprile Il comando della stazione inizia a contattare tutti gli enti preposti all’assistenza ad una minore, se non altro per trovare una collocazione dove far passare la notte alla giovane ma inutilmente. Nessuno risponde, né associazioni né assistenti sociali. Alla fine la ragazzina passerà la notte presso la caserma di via Edison.
Il giorno dopo, lunedì 15 aprile, il comando della polizia locale di Usmate viene contattato dal comando dei carabinieri di Arcore, viene così allertata l’assistente sociale usmatese che riesce a capire che la ragazza era già sotto la tutela di una casa comunità del Veneto. Viene contattata la direzione di quella casa comunità e, finalmente, viene trovata una “soluzione”: la ragazzina sarà accompagnata dal comandante della Polizia locale Mario Nappi assieme ad un’assistente sociale fino a Verona, dove si faranno trovare gli assistenti sociali di Venezia che la prenderanno in consegna.

Usmate Velate: minorenne cerca rifugio e il commento di De Sena

«È una situazione paradossale – spiega il vicesindaco Pasquale De Sena Non è possibile che il Comune, secondo la legge nazionale, si debba far carico di ogni esigenza di fronte ad una situazione del genere. Qui, se dovessero arrivare una ventina di minori disagiati, secondo quella legge, è il Comune stesso che se ne deve far carico. Non solo. Se con quei minori ci fossero anche le mamme, la spesa per ogni ospite si aggirerebbe sui 400 euro ciascuno. Come dire che il Comune potrebbe fallire da un giorno all’altro».