Un progetto spaziale per la biodiversità nel Parco delle Groane

Nasce BioGro, un programma di sviluppo e tutela nel Parco che coinvolge università e anche l'Ente spaziale europeo.
BioGro nel Parco delle Groane
BioGro nel Parco delle Groane

“Un consorzio composto dal Parco delle Groane e della Brughiera Briantea, dall’Università degli Studi di Milano, dalla nature tech 3Bee, e dall’Università degli studi di Torino ha vinto con il progetto BioGro un bando Pnrr volto alla preservazione della biodiversità. Con questa iniziativa ambiziosa si combineranno tecnologie avanzate e monitoraggi in campo per promuovere lo studio e la conservazione della biodiversità proprio all’interno del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea”.

Sono queste le premesse di un progetto innovativo che ha preso corpo questa settimana per costituire all’interno del Parco delle Groane un vasto intervento di “biomonitoraggio” dell’ambiente per capire lo stato dell’arte e le prospettive di fauna e flora nell’ovest della Brianza.

Biodiversità nel Parco delle Groane: che cos’è BioGro

Il primo obiettivo di BioGro si concentra sugli alveari esistenti che saranno dotati di tecnologia 3Bee hive-tech, con l’obiettivo di monitorare le api mellifere, “fondamentali bioindicatori dello stato di salute dell’ambiente e della biodiversità. I sensori installati all’interno degli alveari, consentiranno di misurare parametri quali peso, temperatura, umidità e intensità sonora per analizzare lo stato di salute delle colonie di api. Inoltre, permetterà di monitorare in maniera indiretta parametri ambientali utili ad analizzare la biodiversità circostante”. Un monitoraggio esteso a apoidei (come le api mellifere) e sirfidi (simili ad api, ma in realtà della famiglia delle mosche) grazie alla tecnologia Spectrum, sviluppata da 3Bee: “Un sensore bioacustico che, attraverso un monitoraggio continuo e passivo, valuta la diversità e la frequenza di insetti impollinatori.  Questa tecnologia funge da orecchio elettronico, in grado di captare l’impronta sonora di alcune specie di impollinatori, registrandone così i suoni e permettendo di identificarli e classificarli al fine di avere una visione d’insieme della ricchezza del Parco delle Groane”.

Il secondo obiettivo è il monitoraggio dei lepidotteri diurni, tra i mesi di aprile e settembre con cadenza bisettimanale, un campionamento che “verrà effettuato con metodi non invasivi e senza arrecare danno alle farfalle, con l’ausilio di semplici retini entomologici. I dati permetteranno di conoscere in modo diffuso nel Parco delle Groane abbondanza e ricchezza specifica dei lepidotteri diurni nelle diverse aree chiave del Parco, individuando le caratteristiche ambientali salienti di promozione o di ostacolo alla biodiversità lepidopterologica”.

Biodiversità nel Parco delle Groane: l’Esa e le università

Terzo capitolo la mappatura satellitare grazie alla collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea (Esa) e 3Bee, con cui verranno utilizzate le immagini satellitari della tecnologia Flora “per stimare gli indici vegetativi e il potenziale nettarifero all’interno del Parco delle Groane. In questo modo, sarà possibile correlare la presenza degli impollinatori alle diverse tipologie di uso del suolo e quindi ai diversi habitat che compongono la biodiversità del Parco. Questo studio coprirà interamente gli oltre 7000 ettari di estensione del Parco, e fornirà preziose linee guida per interventi futuri”.

“Siamo orgogliosi e felici di fare da capofila come Parco delle Groane e della Brughiera Briantea in questo importante progetto, che ci vede ancora una volta collaborare con primarie università italiane e realtà, che da tempo operano sul nostro territorio – hanno commentato il presidente del Parco, Emiliano Campi, a nome del consiglio di gestione e il direttore Mario Roberto Girelli – La biodiversità è fondamentale per il nostro pianeta e la sua perdita è una delle emergenze più urgenti da affrontare oggi. Studi come quello attuato all’interno del Parco vanno nella direzione della cura e del rispetto della flora e della fauna anche a chilometro zero, da sempre tra gli obiettivi della nostra area protetta, istituita da Regione Lombardia ormai nel lontano 1976”.

Il Parco delle Groane comprende i comuni Barlassina, Bollate, Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cesate, Cogliate, Garbagnate Milanese, Lazzate, Lentate sul Seveso, Limbiate, Misinto, Senago, Seveso e Solaro.