Se tutto dovesse filare liscio – non come l’olio, ma come l’acqua di un fiume che scorre tranquilla nel suo alveo – i lavori per la messa in sicurezza del Lambro nel tratto in cui attraversa la città di Monza dovrebbero partire entro un paio di mesi, durare un anno solare e concludersi entro l’inverno del 2016. Il punto è stato fatto all’Urban center nell’incontro “Il Lambro a Monza”, a cui ha partecipato Marco Mancini, ingegnere idraulico, docente del politecnico, progettista dei lavori a Monza e coordinatore, per l’occasione, di un team di esperti sul Lambro.
«Gli interventi saranno finanziati con il milione di euro messo a disposizione da regione Lombardia – ha spiegato l’assessore alla Sicurezza, con delega alla Protezione civile, Paolo Confalonieri – nell’ambito dell’accordo che è stato firmato con Aipo nel luglio del 2014. Nel piano rientrano tre diverse tipologie di interventi». Numero uno: mettere in sicurezza l’area delle Grazie Vecchie. «La cancellata davanti al santuario, nel tratto che costeggia il fiume, sarà sostituita da un muro contenitivo – precisa l’assessore – e si alzeranno gli argini anche in via Cantore e in via Filzi. Sono i primi punti critici, questi, che vengono investiti dalla piena del fiume». Quando il Lambro esonda a Monza, infatti, inizia a fuoriuscire dagli argini proprio in quei luoghi, e lo sanno bene i residenti delle case popolari della zona. Punto numero due: l’area dove Lambro e Lambretto si congiungono, quella dell’oasi che per anni è stata curata da Legambiente. «Lì si realizzeranno opere prettamente idrauliche: si cercherà di migliorare il deflusso delle acque, ora rallentato dalla presenza di una traversa che in passato era utilizzata come una diga necessaria a incanalare l’acqua verso le fabbriche della zona. La traversa verrà incisa e si eliminerà la passerella che attraversa l’area. Si conserverà, invece, l’isolotto al centro del fiume».
L’intervento numero tre si concentrerà sulla parte terminale del corso monzese del Lambro, dal ponte di via Mentana verso San Rocco e poi Brugherio, dove si cercherà di migliorarne la scorrevolezza realizzando interventi di ripulitura dell’alveo e delle sue sponde, tagliando anche gli alberi e gli arbusti che potrebbero ostacolare il deflusso delle acque. «Questo, in sintesi – aggiunge Confalonieri – il piano degli interventi. Il progetto preliminare, dopo l’approvazione definitiva da parte della Soprintendenza, sarà messo a gara: la procedura richiederà un paio di mesi. Gli studi sono stati realizzati mediante una modellazione matematica che ha preso in considerazione quelli che sono i volumi di piena degli ultimi cinquant’anni». Le ultime esondazioni del Lambro, che nel 2002 e nello scorso novembre hanno causato tanti danni alla città, non sono state eccezionali: gli interventi cercheranno di contenere le ondate proprio di questa portata.