Ucciso in casa per rapina a Valbrembo, caso risolto grazie a un controllo stradale a Monza: due arresti

Risulta residente in provincia di Monza uno dei due accusati per l'omicidio dell'uomo ritrovato senza vita nella sua casa di Valbrembo.
Carabinieri
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Risulta residente in provincia di Monza uno dei due uomini accusati dell’omicidio di Luciano Muttoni, il cinquattottenne ritrovato senza vita nella sua casa di Valbrembo in provincia di Bergamo.

Ucciso in casa per rapina a Valbrembo, arrestati due uomini

Si tratta di un uomo polacco di 24 anni, con qualche precedente di polizia, sottoposto a fermo indiziario lunedì 10 marzo insieme a un italiano di 25 anni residente a Bergamo ma di fatto senza fissa dimora: sarebbero gli autori materiali dell’omicidio a scopo di rapina dell’uomo, ucciso con violenza per avere reagito.

Ucciso in casa per rapina a Valbrembo, l’aggressione e la fuga con l’auto fermata a Monza per un controllo

I due si sarebbero presentati a casa sua per rapinarlo e l’avrebbero ucciso dopo una violenta rissa, colpendolo alla testa con il calcio di una pistola scacciacani e ripetutamente con calci e pugni sul viso.

La svolta nelle indagini proprio grazie a un controllo stradale dei carabinieri di Monza.

L’omicidio risale alla serata di venerdì: i due si erano presentati in via Rossini 6 a Valbrembo per rapinare Muttoni che però con sé aveva solo 50 euro.
Soldi portati via insieme all’auto, una Golf, che sabato quando l’omicidio non era ancora stato scoperto, è stata fermata per un controllo casuale: al volante c’era il venticinquenne italiano e a bordo tre suoi amici estranei all’omicidio.

Nessuno è stato in grado di spiegare la provenienza dell’auto e i carabinieri hanno proceduto con il sequestro e la denuncia per ricettazione.
Domenica, quando avrebbero dovuto contattare Muttoni, l’uomo è stato ritrovato in una pozza di sangue dalla fidanzata che non riusciva a contattarlo.

A quel punto i pezzi del puzzle sono andati al loro posto: Muttoni, disoccupato, affittava la sua casa e svolgeva servizio taxi con l’auto.

Ucciso in casa per rapina a Valbrembo, i due hanno confessato

Il venticinquenne italiano è stato rintracciato e portato in caserma per essere interrogato nel pomeriggio di domenica: ha confessato fornendo anche indicazioni utili al ritrovamento del giubbotto che indossava macchiato di sangue, di alcuni documenti sottratti alla vittima e dell’arma del delitto ritrovata lunedì mattina in un campo a Ponte San Pietro.

Il complice è stato prelevato lunedì mattina in una comunità terapeutica in provincia di Monza e Brianza dove saltuariamente era impiegato come aiuto educatore. Anche lui ha confessato.