La Procura interviene per evitare equivoci sul caso del pensionato che ha ucciso un ladro a Vaprio d’Adda. «Non è vero che siamo convinti dell’ipotesi di omicidio volontario, non c’è alcuna certezza, ci sono delle incongruenze da verificare e l’iscrizione per omicidio volontario è a garanzia”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Milano, Alberto Nobili .
Mentre in tutta Italia si discute sulla bontà o malvagità del gesto di Francesco Sicignano, che sparando ha ucciso un albanese 22enne, componente di un terzetto di ladri che aveva preso di mira la sua villetta, il procuratore aggiunto Nobili, che coordina le indagini assieme al pm Antonio Pastore, insieme ai carabinieri di Vimercate, interviene e parla ai mass media, per “stemperare il clima che si è creato” e per spiegare che non c’è “alcun accanimento”
La Procura ha detto ail magistrato “non è convinta di nulla” e che “non ci sono certezze”; “ci sono alcune situazioni, rispetto alla versione fornita dall’indagato, che ci sono sembrate incongruenti e che vanno verificate”. Come bisogna verificare se “la versione dell’indagato corrisponda al vero”. L’iscrizione per omicidio volontario, dunque, è stata fatta “a garanzia” per compiere tutti gli accertamenti utili. Per ora è soltanto una “ipotesi investigativa” da verificare, ma è anche possibile che, quando tutti gli accertamenti saranno completati (autopsia, analisi tecnico-scientifiche ed esami balistici), si configuri una situazione “di legittima difesa”.
L’iscrizione per omicidio volontario, è stato chiarito, era l’unica che consentiva di effettuare alcuni accertamenti.