In vista dell’estate un lombardo su due prevede di organizzare un week end culturale alla scoperta della propria regione con una spesa media di 127 euro. A muoversi sono prevalentemente le donne sotto i 34 anni, residenti in comuni fino a 10 mila abitanti. Lo dice una ricerca dell’Osservatorio longitudinale sui consumi culturali di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, realizzato in collaborazione con Swg. L
e mete per un viaggio in Lombardia vedono Monza al decimo posto tra i capoluoghi lombardi. La città di Teodolinda è scelta dall’8% degli intervistati che le preferiscono Mantova (37%), Bergamo (32%) Brescia (26%). Le due capitali della cultura superano perfino Milano che si attesta al 22% al pari con Como. Seguono Sondrio al 15%, Pavia al 14%, Cremona (13%), Lecco (9). Fanalini di coda dopo Monza sono Varese (7%) e Lodi scelta dal 2% dei 600 intervistati del campione.
Turismo culturale: che cosa non funziona
A bloccare la voglia di cultura sono i costi elevati (per il 47% degli intervistati), ma anche a difficoltà di trovare iniziative di qualità (19%), mentre il 32% lamenta che nella propria zona non ci sono iniziative culturali. Se Mantova è la meta preferita per gli over 34, Milano piace soprattutto ai più giovani tra i 18 e i 34 anni con il 42% delle preferenze.
Cosa amano fare i lombardi che approdano in una nuova città? Qui le indicazioni dello studio sono davvero interessanti per chi fa programmazione turistica e culturale. Durante un week end culturale i più giovani amano visitare ville, castelli e giardini (67%), la percentuale scende al 59% per la fascia 34-54 e al 56% per gli over 55. Il 48% dei giovanissimi ama le visite guidate, richieste al 50% anche nella fascia di mezzo e al 55% con il crescere dell’età. Piace anche scoprire una città attraverso i prodotti tipici, cene nei locali (51%), frequentando spettacoli teatrali e musicali. Bergamo e Brescia, Capitali della cultura, sono nelle prossime mete di un intervistato su cinque che ha già previsto una visita e il 50% sta prendendo in considerazione questa eventualità.
Consumi culturali: Lombardia in crescita
Complessivamente sarà un’estate con consumi culturali in crescita per i lombardi, che registrano una spesa media mensile di 56,9 euro dall’inizio dell’anno, in un contesto generale che continua ad essere in forte trasformazione e con fruizioni fortemente differenziate tra le diverse generazioni. Guardare programmi, film e telefilm in TV, ascoltare la radio e ascoltare musica rappresentano comunque le attività preferite da oltre l’80% degli intervistati.
Mentre, con l’avvicinarsi della stagione estiva, si prevede che nei prossimi tre mesi crescerà del 18% (il dato più alto) la ricerca di eventi e spettacoli all’aperto. Concerti e mostre sono gli eventi seguiti con maggiore frequenza: il 24% degli intervistati è interessato a mostre temporanee mentre vi è un 22% che segue concerti di musica leggera. In fondo alla classifica delle preferenze figurano il balletto e l’opera che non interessano al 66% degli intervistati, mentre le rappresentazioni storiche interessano ad un intervistato su due.
Consumi culturali: domanda e offerta
Il dato che fa più riflettere è quello c’è un’ampia quota di domanda che non riesce ad incontrare l’offerta. Oltre il 60% degli intervistati lamenta un’insufficiente presenza di festival scientifici e letterari, rassegne cinematografiche e concerti di musica classica. Oltre il 50% lamenta un’insufficiente presenza di festival teatrali o di eventi all’aperto, concerti di musica leggera, mentre oltre il 40% segnala l’assenza di spettacoli teatrali e di mostre temporanee di arte. La scarsa presenza di un’offerta in linea con gli interessi limita la partecipazione per un lombardo su tre: infatti, per il 19% è difficile trovare iniziative di qualità, mentre il ben 32% lamenta che all’interno della propria zona non ci siano iniziative culturali.