Troppo rumore alla Giovanardi spa Guerra di avvocati con Concorezzo

Troppo rumore per nulla? Sembrerebbe di no. Infatti alla Giovanardi spa si sta consumando una partita importantissima, non solo a colpi di decibel. Soprattutto per il futuro della stessa impresa, in difficoltà per una multa comminata dal Comune di Concorezzo.
Massimo Giovanardi
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Troppo rumore per nulla? Sembrerebbe di no. Infatti alla Giovanardi spa si sta consumando una partita importantissima, non solo a colpi di decibel. Soprattutto per il futuro della stessa impresa, in difficoltà per una multa comminata dal municipio.

Il problema è nato qualche tempo fa quando municipio di Concorezzo ha applicato alla lettera il suo regolamento sulle ditte insalubri e ha classificato tra queste proprio la Giovanardi. Il motivo da ricercarsi soprattutto per il rumore che viene generato nel sito produttivo di via Ozanam, che investe le abitazioni che sorgono nelle vicinanze.

L’impresa concorezzese attiva nel mondo del design, con ramificazioni a Parigi e in Asia, ha deciso di fare ricorso al Tribunale amministrativo della Lombardia per tentare di annullare la decisione dell’ente locale: «Abbiamo perso – ha detto, in sintesi, Massimo Giovanardi, l’amministratore delegato della società – e non presenteremo appello perché lo perderemmo sicuramente». Ma Giovanardi ha voluto svelare interamente la vicenda che ha visto la sua impresa come protagonista: «Stiamo vivendo una situazione paradossale – ha aggiunto – Il Comune applica i suoi regolamenti: siamo un’azienda che produce e che fa del rumore. Quindi dobbiamo rispettare certi parametri. Il giudice, dal canto suo, applica le norme. Ma nessuno ricorda che se diamo fastidio alle case che sorgono a due passi dai nostri stabilimenti è per il fatto che tali edifici non sarebbero dovuti nascere vicini alla nostra azienda». Quindi si torna al punto di partenza: «Il Comune non avrebbe dovuto approvarli».

Tutto risolto quindi? L’azienda è troppo rumorosa e deve semplicemente correre ai ripari? Non è proprio così: «La prossima settimana – ha spiegato lo stesso Giovanardi – incontrerò il sindaco Riccardo Borgonovo per chiedere una rateizzazione della sanzione che rischiamo di pagare per aver superato i limiti sonori. Il periodo è difficile per tutti: potremmo anche pensare di lasciare dei dipendenti a casa, vista la situazione».

Nel frattempo la Giovanardi sta per adempiere a tutte le normative del caso in materia. Ma rischia di cadere in un altro paradosso: «Non è mia intenzione mettere benzina sul fuoco, visto che ci sono delle trattative in corso. Però la mia azienda si trova nella condizione di dover erigere una barriera antirumore. La potrà fare solo se avrà il permesso del Comune e dei vicini. Se non lo daranno, cosa potremo fare? Continueremo a non poter rispettare le leggi?».