Troppe barriere all’Arengario di Monza: il Comune trasloca le mostre, l’edificio storico va sotto i ferri

La mostra dedicata ad Alfred Hitchcock sarà l’ultima allestita all’Arengario di Monza prima dell’avvio dei lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche. I prossimi appuntamenti traslocano al Serrone.
Monza Arengario
Monza Arengario Fabrizio Radaelli

La mostra dedicata ad Alfred Hitchcock sarà l’ultima allestita all’Arengario di Monza prima dell’avvio dei lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche, mentre gli altri appuntamenti in cartellone saranno trasferiti al Serrone della Villa Reale. Il cambio di sede è stato deciso dal Comune che finanzierà i lavori per adeguare l’edificio medievale in modo da renderlo «accessibile a tutta l’utenza».

L’intervento è inserito nel piano delle opere pubbliche 2021-2023: in attesa del progetto la rassegna “Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures” già chiusa due volta a causa della pandemia, potrà essere prolungata, restrizioni permettendo, fino al 19 maggio.

Cambieranno destinazione, invece, i prossimi eventi annunciati dalla Vidi Srl che ha in concessione gli spazi dell’Arengario dall’agosto 2019: dal 23 agosto al 21 settembre è in programma un evento dedicato ai motori, saltato lo scorso anno a causa dell’annullamento delle manifestazioni legate al Gran Premio di Formula 1. Dal 28 ottobre al 4 febbraio ’22 toccherà a un altro allestimento, inizialmente previsto dopo la chiusura della mostra sul grande regista.

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L’utilizzo dell’Arengario come luogo per le iniziative pubbliche è stato duramente contestato nell’ultimo anno dalle associazioni che tutelano i diritti delle persone disabili e dalle opposizioni, in particolare dalla renziana Francesca Pontani. A partire da ottobre, in concomitanza con l’inaugurazione della mostra su Hitchcock, la Ledha e il Centro antidiscriminazione Franco Bomprezzi hanno diffidato più volte l’Amministrazione minacciando l’avvio di una battaglia legale se non fosse stata spostata in un luogo privo di barriere architettoniche.

La Giunta ha sempre respinto le accuse di scarsa sensibilità nei confronti di chi ha difficoltà motorie e ha garantito l’impegno ad adeguare l’edificio. Non è però semplice, hanno spiegato l’assessore alla Cultura Massimiliano Longo e il vicesindaco Simone Villa, intervenire sia per la delicatezza di uno stabile costruito otto secoli fa sia perché in passato la Sovrintendenza ha bocciato la posa di un ascensore esterno. Il dialogo è ripreso dopo l’arrivo di un nuovo dirigente alla guida dell’organismo che ha dato via libera alla soluzione proposta da piazza Trento e Trieste: nei prossimi mesi saranno, quindi, effettuate le indagini sulle fondazioni, propedeutiche al progetto preliminare, finanziate in bilancio con 120mila euro. Se l’esito sarà positivo il piano superiore potrà essere raggiunto da tutti tramite un ascensore esterno.