Triuggio, la storica Villa Luisa torna all’asta: la base sarà di poco più di 1 milione di euro

L'appuntamento per gli interessati è per il 2 febbraio del prossimo anno. Il prezzo, dopo i primi tentativi andati a vuoto, è crollato ai minimi termini
L’ingresso al complesso di Villa Luisa

Villa Luisa torna all’asta. Per acquistare l’immobile e il parco che lo circonda l’offerta minima è di 1.158.750 euro. Il tribunale di Monza ha fissato l’ennesima vendita per venerdì 2 febbraio 2024 alle 10. Quella che si terrà il prossimo anno sarà la quinta asta in quattro anni. La prima si era svolta il 20 maggio 2021, all’epoca per acquistare Villa Luisa servivano 4.811.325 euro. Poi, col passare dei mesi, l’offerta minima si è abbassata sempre più arrivando ai 3.661.000 euro del 20 maggio 2022, ai 2.745.750 euro dell’8 febbraio 2023 e infine ai 2.060.000 euro chiesti lo scorso 15 settembre ma anche in quell’occasione nessuno si era fatto avanti per acquisire l’immobile che è posto in vendita dal curatore, la dottoressa Lucia Rizzi con studio in Monza, a seguito del fallimento dell’impresa di costruzioni Anna Srl.

Villa Luisa: nel 2020 il suo valore era di oltre 6 milioni

Il complesso architettonico misura oltre 4mila metri quadrati di superficie il cui valore di mercato è stato stimato nel maggio 2020 in più di 6milioni e 400mila euro, così suddivisi: 2 milioni e 107mila euro per la villa padronale, 167mila euro per la portineria, 2 milioni e 464mila euro per il collegio-convento, 129mila euro per i corpi rustici e 1 milione e 545mila euro per i terreni. Su Villa Don Bosco insistono però un vincolo di carattere storico-artistico e un vincolo di natura paesaggistica.

Villa Luisa: tra i proprietari del passato, la famiglia Caprotti

Della residenza si hanno notizie fin dal 1858. Fu ristrutturata e trasformata in villa dalla famiglia Caprotti intorno al 1900. Nel 1948 venne quindi acquistata dall’istituto Figlie di Maria Ausiliatrice e prese il nome di Villa Don Bosco diventando, oltre che sede di scuola elementare e media, centro spirituale, luogo aperto alla comunità e, più tardi, casa di riposo per le suore anziane. Nel 2007 l’ordine religioso mise in vendita il complesso che venne acquistato nel 2010 dall’immobiliare Anna, che avanzò all’amministrazione allora guidata da Paolo Manzoni la proposta di un “baratto”: la cessione al Comune della villa e del parco in cambio della possibilità di costruire tra Triuggio e Tregasio 150 appartamenti.

Villa Luisa: il progetto (tramontato) del sindaco Manzoni

Contro questa proposta si schierarono le minoranze consiliari, le associazioni ambientaliste e il comitato “Triuggio Onesta Verde Vivibile”. L’iter per l’acquisizione di Villa Luisa, iniziato nel 2011, andò comunque avanti e l’amministrazione Manzoni svelò le sue carte: la residenza sarebbe diventata il nuovo municipio. Il piano integrato Villa Don Bosco venne approvato in consiglio comunale nel gennaio del 2012 ma la convenzione tra il Comune e l’operatore privato non fu mai firmata: nel settembre 2013 la Villa tornò di proprietà dell’immobiliare Anna Srl. Per i triuggesi di lunga memoria la dimora ha un grande valore affettivo legato al ricordo di quando la villa era abitata dalle suore che aprivano le porte durante le ricorrenze, come la processione in occasione della festa di Maria Ausiliatrice.