Cento giorni per salvare la biglietteria della stazione di Desio. È ufficiale: da maggio anche a Desio chiuderà la biglietteria. E così la storica stazione del comune di 42mila abitanti subirà lo stesso declassamento già avvenuto in tante fermate della linea Milano-Chiasso. A sparire non sarà solo la biglietteria ma anche l’ufficio capostazione: con l’intera stazione gestita con un servizio automatico in funzione a Greco-Pirelli. Un ridimensionamento di cui i viaggiatori non vogliono sentir parlare.
«I prezzi dei biglietti sono sempre più alti – protesta il pendolare di lungo corso Filippo Marcianò – ma il servizio decade in modo costante. Da più di dieci anni prendo il treno ogni mattina e ho notato un costante peggioramento e un aumento dei ritardi».
«Sostituire una biglietteria con un robot – aggiunge Stefania Parravicini – non è progresso ma al contrario un passo indietro. Penso in particolare agli anziani che non usano internet ma anche a chi ha bisogno di avere assistenza e informazioni. Tutto questo presto sarà impossibile».
«Una biglietteria e un custode presenti in stazione – osserva Giulio Arienti – vuol dire anche sicurezza. Presto la stazione di Desio sarà ridotta a una terra di nessuno senza alcuna sorveglianza».
Contro la chiusura della biglietteria si è schierato il sindaco. Roberto Corti ha preso carta e penna e ha scritto a Trenord e a Regione Lombardia: «Sembra che anche la nostra stazione sia destinata a un forte ridimensionamento, dopo quelli già avvenuti negli scorsi anni, se non addirittura a una chiusura. Tutto ciò non è accettabile: Desio è una città dove ogni giorno 8mila viaggiatori prendono il treno. Pendolari e studenti arrivano qui non solo da Desio ma anche da molti comuni vicini che si innestano sulla SS36: uno snodo tra i più importanti dalla linea Milano-Como-Chiasso e della Saronno-Albairate. Eppure la stazione, la sua sala d’attesa e i binari rischiano di diventare terra di nessuno».
Il sindaco di Desio intende combattere fino in fondo per salvare la biglietteria della stazione e ha chiesto aiuto anche a Provincia di Monza, Ferrovie dello Stato e Anci, l’associazione dei comuni italiani.
In Brianza, insieme a Corti anche il sindaco di Arcore, Rosalba Colombo, ha preso posizione contro la chiusura della stazione.
Interpellanze sono state scritte anche dal consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta e del suo collega del M5S Marco Di Nicola.
Ma in Lombardia l’elenco delle biglietterie a rischio chiusura è lungo: Abbiategrasso (Mi), Arcore (MB), Bollate (Mi), Calolziocorte (BG), Canegrate (Mi), Casalpusterlengo (Lo), Cernusco Sul Naviglio (Mi), Chiari (Bs), Chiavenna (So), Desio (MB), Edolo (Bs), Iseo (Bs), Lomazzo (Co), Luino (Va), Mariano Comense (Co), Novate Milanese (Mi) , Parabiago (Mi), Rovato (Bs), Sesto Calende (Va), Seveso (MB), Stradella (Pv), Tradate (Va), Vanzago (Mi), Varese.