I treni della tratta Saronno-Seregno sono diventati nel tempo il mezzo di trasporto ideale per i tossicodipendenti di tutto il nord Italia che arrivano nei boschi tra Ceriano e Cesano Maderno per acquistare dosi di droga a basso costo. Non solo, anche gli stessi pusher sono sempre più spesso avvistati sui convogli, praticamente sono diventati dei pendolari dello spaccio. E le condizioni dei treni stanno andando peggiorando di settimana in settimana.
Le ultime sconvolgenti prove sono le foto che mostrano residui di urina nei vagoni, sedili insanguinati, lacci emostatici e siringhe negli scompartimenti. Il commento del sindaco Dante Cattaneo, tra i primi a battagliare per ottenere una maggiore sicurezza sui treni, nelle stazioni e nei boschi, è secco e diretto: «La presenza di tossici e spacciatori, ormai ad ogni ora del giorno e della sera, sui treni lombardi è un disagio crescente oltre che un danno economico anche per la stessa Trenord. I cittadini si vedono pesantemente danneggiati dal non poter usufruire a pieno di un servizio pubblico. Bisogna intervenire, anche a livello legislativo, per trovare il modo per non farli più salire, visto che poi non pagano neanche il biglietto, alla faccia di pendolari e studenti, cornuti e mazziati».
Nei boschi la situazione non è tanto diversa: le piazze di spaccio hanno inglobato vaste aree di foresta e la spazzatura si raccoglie a quintalate. La richiesta è sempre la stessa: «Serve l’Esercito».