Treni, più di 2.100 eventi criminali nelle stazioni o sui convogli in Lombardia: «Polfer insufficiente»

Ben 2.101 «eventi criminosi e microcriminali» sono avvenuti, nel corso del 2016, ai danni dei pendolari nelle stazioni della Lombardia. Di questa cifra, mostruosa, ben 708 hanno riguardato viaggiatori e personale di bordo dei treni. Lo certificano i numeri diffusi da Regione Lombardia e Trenord.
Una rapina ai danni di una ragazza ripresa nel sottopasso della stazione di Monza dalle telecamere di sorveglianza
Una rapina ai danni di una ragazza ripresa nel sottopasso della stazione di Monza dalle telecamere di sorveglianza

Ben 2.101 «eventi criminosi e microcriminali» sono avvenuti, nel corso del 2016, ai danni dei pendolari nelle stazioni della Lombardia. Di questa cifra, mostruosa, ben 708 hanno riguardato viaggiatori e personale di bordo dei treni. Ha il vago sentore del bollettino di guerra il report relativo a due anni fa emesso da Focal Point Security, una struttura creata da Trenord su richiesta di Regione Lombardia che permette di catalogare e analizzare gli venti criminali che possono avvenire nelle stazioni (ben 296 quelle operative in Regione) o sui treni, in stretta collaborazione con le forze dell’ordine.

Si tratta di dati ufficiali, dunque, diffusi nei giorni scorsi dall’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato. «Nonostante le energie messe in campo da Regione Lombardia, risulta del tutto insufficiente il numero di unità operative della Polizia ferroviaria in servizio su tutta la linea regionale della Lombardia – ha commentato De Corato -. C’è un serio problema di carenza di organico. La rete ferroviaria regionale, compresa quella di Trenord, si sviluppa, infatti, su un percorso di 1.900 km e conta circa 200.000.000 di viaggiatori all’anno, con un passaggio di 2.256 treni al giorno».


I dati 2017, al momento non ancora ufficiali, certificano questi numeri e confermano, poi, che le linee più a rischio, anche in quanto maggiormente frequentate, sono la S9 (Saronno-Seregno-Milano-Albairate), la S8 (Milano-Carnate-Lecco), la S7 (Lecco-Molteno-Monza-Milano) e la Milano-Carnate-Bergamo, che interessano il territorio di Monza e Brianza.

«Le 80 unità attualmente in servizio alla Polfer, come emerso nel corso di una riunione del Comitato per la Sicurezza presso la Prefettura di Lecco – conclude l’assessore De Corato – sono del tutto insufficienti ad affrontare le tante criticità, soprattutto calcolando le migliaia di eventi criminosi e l’estensione della rete, oltre al numero di stazioni ferroviarie e di viaggiatori».

E dopo la mega rissa scoppiata in settimana alla stazione di Monza, il segretario regionale della Federazione autonoma dei sindacati dei trasporti, Rosario Sapienza, commenta che «come sindacato abbiamo denunciato a tutti i livelli la situazione critica della stazione di Monza, diventata ormai sede di spaccio e bivaccamento. Abbiamo scritto ad aziende, Comune, prefetto e Regione denunciando tutto questo ma ancora nessuno si è mosso. È forse più comodo avere queste persone in questa zona della città rispetto ad altre zone? Accanto agli spacciatori ci sono i lavoratori di Rfi che vivono nel terrore perché prede di scherzi, sputi e offerte di droga».