Tifone nelle Filippine, tre dispersi Ora i fratelli Brambilla sono salvi

«Ho scritto l’ultimo messaggio a mia moglie poche ore prima che il tifone si abbattesse sulle Filippine». Un dramma tenuto nascosto per giorni, fino al suo felice epilogo quello che ha coinvolto Gianmarino Colnago e la sua famiglia. La moglie d era in vacanza nelle zone dal tifone Haiyan.
I tre fratelli Brambilla sopravvissuti al disastro delle Filippine
I tre fratelli Brambilla sopravvissuti al disastro delle Filippine <?EM-dummyText Crediti?>

«Ho scritto l’ultimo messaggio a mia moglie poche ore prima che il tifone si abbattesse sulle Filippine». Un dramma tenuto nascosto per giorni, fino al suo felice epilogo quello che ha coinvolto Gianmarino Colnago e la sua famiglia. La moglie dello storico locale era in vacanza nelle zone dal tifone Haiyan ed per diversi giorni era stata considerata tra i dispersi.

«In trentatré anni di matrimonio questa è stata la prima volta che mia moglie ha deciso di fare un viaggio da sola – ha detto lo stesso aicurziese – ed è stato un calvario». Grazia Brambilla, questo è il nome della moglie di Colnago, era nel paese asiatico insieme alla sorella, Maria Laura. Erano andate a trovare il fratello, Giampietro, che da tempo vive nella zona di Guiuan, là dove aveva costruito un resort molto apprezzato dai turisti, il Luna beach: «Purtroppo ora non c’è più niente quella zona delle Filippine anche l’hotel è stato raso al suolo. È stato il punto d’impatto più violento del tifone Haiyan. Il tornado, forza cinque, è stato tra i più distruttivi della storia. E pensare che al mio ultimo sms, mia moglie mi aveva rassicurato. Mi aveva detto di non preoccuparmi».

Invece l’aicurziese aveva di che stare in allarme. Dopo quella comunicazione i rapporti con l’Italia si sono interrotti per quattro lunghi giorni, da martedì fino a ieri. «Ho fatto in modo di non divulgare la notizia anzitempo – ha detto Colnago – per concentrare tutte le mie attenzioni sulle ricerche di mia moglie. Ho però attivato tutti i canali istituzionali del caso, a partire dal mio sindaco Matteo Baraggia, che ringrazio sentitamente». Il primo cittadino infatti è stato il ponte primario tra la famiglia Colnago e l’apparato statale che si è mosso, in connessione tra Roma e Manila. «Devo anche ringraziare il console italiano nelle Filippine – ha spiegato Colnago – che si è reso disponibile ad aiutare anche mia moglie».

Le autorità italiane presenti nel Paese asiatico hanno subito messo in azione la propria macchina dei soccorsi, anche se per qualche giorno la Brambilla e sua sorella hanno dovuto vivere all’addiaccio, senza cibo e in balia le intemperie. Durante i quattro giorni di silenzio, gli italiani si sono avvicinati all’aeroporto di Tacloban per poi raggiungere i normali aeroporti internazionali, con l’obiettivo di tornare verso casa. «Giampiero, il fratello di Grazia, è rimasto là – ha detto l’aicurziese – e dovrà fare in modo di trovare una nuova attività lavorativa. Lui è un bravo cuoco». Grazia Brambilla è tornata a casa nel primo pomeriggio di ieri. Oltre al marito Gianmarino ha un figlio di nome Matteo.