Terremoto in Forza Italia a Monza: Sassoli e Cirillo lasciano il partito in consiglio comunale

L'ex assessore e il capogruppo formano il gruppo misto a piazza Trento: gli azzurri passano da cinque a tre consiglieri.
Monza Martina Sassoli
Monza Martina Sassoli Fabrizio Radaelli

Martina Sassoli e Francesco Cirillo abbandonano Forza Italia e formano il Gruppo misto in consiglio comunale a Monza: l’annuncio lunedì sera (5 dicembre) ha colto di sorpresa molti esponenti del centrodestra anche se da alcune settimane si vociferava di una possibile adesione dell’ex assessore all’Urbanistica (Sassoli) alla civica Lombardia Migliore della Moratti. 

«Lascio un pezzo di vita e di cuore con Forza Italia» ha affermato commossa la Sassoli: «È – ha spiegato – l’intervento più difficile e sofferto che potessi immaginare di fare. Lascio la casa che ho sentito mia per 23 anni, un progetto di partito che ho abbracciato da giovanissima, nel gennaio 2000».

Forza Italia a Monza: i motivi di Sassoli

Il suo è stato un intervento durissimo nei confronti di una formazione che non riconosce più come sua: «Le vicende degli ultimi mesi – ha attaccato – hanno segnato il limite di un malessere sopportato per troppo tempo, che viene da lontano, alimentato» dalla decisione presa dai vertici azzurri il 19 luglio quando hanno contribuito ad affossare il Governo Draghi. «È stato – ha commentato l’ex assessore – un gesto incomprensibile per chi ha sempre creduto che Forza Italia avrebbe salvaguardato gli interessi del Paese prima che quelli del partito». È stata, ha aggiunto, una decisione politicamente irresponsabile che ha lasciato l’Italia in balia di se stessa nel momento in cui serviva un esecutivo stabile in grado di «anticipare soluzioni ai problemi che stiamo rincorrendo oggi» in quanto il rincaro delle materie, la crisi generalizzata e l’incertezza economica colpiscono tutti. La scelta di «scommettere sulla pelle degli italiani – ha continuato – è stata determinata dalla spregiudicatezza dettata dalla voglia di potere» e non dal senso di responsabilità. 

Sassoli, Forza Italia, Monza e il partito

La stessa spregiudicatezza e gli stessi errori, ha incalzato la Sassoli, sono stati commessi nelle scorse settimane quando il partito ha «deciso di non premiare le figure più meritevoli e capaci e ha scelto di non sostenere Letizia Moratti» come candidata alla guida della Regione. La formazione avrebbe avuto «il dovere morale di premiare la sua classe dirigente – ha dichiarato – ma ha deciso di piegarsi a logiche da manuale Cencelli» e di spartizione del potere. «Forza Italia – ha proseguito – ha dimenticato le ragioni della sua nascita e punta solo all’istinto di sopravvivenza». Dopo 23 anni restano «il riconoscimento e la stima per Silvio Berlusconi che ha fatto da apripista a un progetto che ha perso la sua anima». «Sono sempre stata leale – ha concluso la Sassoli – ma ora non più possibile». 

Resterà in minoranza, accanto a Cirillo che pochi minuti prima di lei ha annunciato le dimissioni dalla formazione in cui ha svolto il ruolo di capogruppo per sei anni. Lui, a differenza dell’ex assessore, non ha attaccato gli ormai ex colleghi di partito ma ha ringraziato l’ex sindaco Dario Allevi e il coordinatore cittadino Giuliano Ghezzi. Il partito in consiglio comunale passa così da cinque a tre consiglieri: restano per Forza Italia Dario Allevi, Massimiliano Longo, Pier Franco Maffè.