Tenta di aggredire un genitore e l’allenatore del figlio, papà allontanato dal centro sportivo

È successo alla Folgore Caratese: il papà non potrà più avvicinarsi al centro sportivo, il figlio di 8 anni dalla prossima stagione non sarà più ammesso.

Il papà non potrà più avvicinarsi al centro sportivo della Folgore Caratese, il figlio, un calciatore di otto anni, quest’anno potrà continuare ad allenarsi allo “Sportitalia Village”, ma, dalla prossima stagione, non sarà più ammesso. Lo ha deciso, nei giorni scorsi, il presidente Michele Criscitiello, che ha stigmatizzato comportamenti che non sono assolutamente da tollerare. Una decisione arrivata a seguito di un comportamento non corretto del genitore nei confronti di un tecnico della squadra del 2015. Episodi non così rari nei settori giovanili del calcio.

Tenta di aggredire un genitore e l’allenatore del figlio, la società allontana il papà e dalla fine dell’anno anche il bambino

Stando a quanto emerso dalla stessa società, il padre si sarebbe reso protagonista di atteggiamenti aggressivi nei confronti prima di un altro genitore poi di un allenatore: l’uomo si sarebbe, infatti, risentito con l’interessato, con metodi bruschi del fatto che il figlio fosse oggetto di scherno, insulti e anche pallonate all’interno degli spogliatoi dello stadio al termine di partite ed allenamenti senza che nessuno intervenisse in modo netto. La società ha smentito tale versione e gli episodi riportati dalla famiglia, emettendo una prima decisione esclusivamente per il padre. Per sottolineare la funzione educativa dello sport.

Inizialmente, quindi, è stato allontanato solo l’uomo dal centro sportivo, mentre il ragazzino avrebbe potuto continuare ad allenarsi con la propria squadra. Il padre, tuttavia, non ha rispettato l’accordo, continuando a frequentare il centro e i campi come se nulla fosse successo. A questo punto, la società ha deciso di intervenire in modo più netto e severo, estendendo il provvedimento anche a tutta la famiglia. Un messaggio forte e chiaro, insomma.

Tenta di aggredire un genitore e l’allenatore del figlio, le parole del presidente Criscitiello

«Il padre non ha rispettato gli accordi iniziali e di conseguenza siamo dovuti giungere alla decisione finale dell’espulsione di tutta la famiglia dalla società -questa la posizione del presidente – Noi non tolleriamo certi atteggiamenti. Abbiamo prima voluto tutelare il bambino perché non era corretto che fosse anche lui a pagare. Tuttavia, il padre non ha mantenuto la parola, continuando a frequentare il bar dello “Sportitalia Village” e anche i campi. A questo punto, siamo arrivati a una decisione diversa riguardante tutta la famiglia proprio per dare un segnale forte: anche il figlio, terminata la stagione, non potrà più essere nella nostra società. Può restare fino alla fine di quest’anno, ma l’anno prossimo non sarà più confermato. Una società sportiva non può accettare episodi di aggressività. Abbiamo, prima, voluto dare un’opportunità coinvolgendo nel provvedimento solo il padre, ma, è servito a poco»