Taglio del nastro da parte del presidente Alessandro Spada, alla presenza del sindaco di Milano Beppe Sala e degli imprenditori del sistema confindustriale, nella mattinata di martedì 23 gennaio, per la rinnovata “casa milanese degli imprenditori”, il palazzo Assolombarda, risalente al 1962, che “si è trasformato nuovamente e si proietta verso il futuro” dice l’associazione degli industriali.
Il palazzo ha subito significativi lavori di rinnovamento della sua sede (il progetto di restyling di Palazzo Assolombarda è stato affidato all’architetto Federico Colletta dello studio C03Progetti) con la realizzazione di una “piazza interna” dotata di spazi multifunzionali e potrà ospitare eventi e rassegne culturali. Inoltre, da settembre, accoglierà un asilo nido, il primo del sistema confindustriale a livello nazionale, i cui lavori prenderanno il via nel mese di febbraio. Una iniziativa pensata per consentire a lavoratrici e lavoratori di conciliare il lavoro con la vita privata a beneficio sia dei dipendenti di Assolombarda sia delle famiglie che, a vario titolo, gravitano nel quartiere.
La rinnovata sede di Assolombarda, il presidente Spada: “Imprenditori “custodi” della comunità”
“Aprire alla città la nostra sede costituisce una scelta promossa per confermare la disponibilità degli imprenditori ad assumere quel ruolo di ‘custodi’ della comunità invocato nei mesi scorsi dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini – ha dichiarato il Presidente di Assolombarda, Alessandro Spada -. La creazione di un asilo nido, in particolare, rappresenta per noi un progetto strategico per dare vita a un nuovo modello di welfare capace di migliorare la conciliazione tra vita professionale e lavoro, promuovendo una società a misura di famiglia in una fase storica caratterizzata da un ‘inverno demografico’ preoccupante e da un ancora inaccettabile gender gap. Basti pensare che, secondo il World Economic Forum, l’Italia si posiziona al 93esimo posto su 146 economie per partecipazione delle donne al mercato del lavoro e Milano, che ha un tasso di partecipazione femminile al 68,9%, si posiziona al di sotto dei principali benchmark internazionali, che raggiungono anche il 78%, come nel caso della Baviera. In tal senso, abbiamo pensato di dare un segnale per la città, affinché possa diventare più fruibile e attrattiva; capace di aiutare i giovani e i talenti a valorizzare le proprie potenzialità, a beneficio dell’intero tessuto produttivo. Il palazzo, inoltre, diventa, ancor di più, un luogo in cui le aziende, dalle più grandi alle più piccole, possono ritrovarsi per generare nuova impresa attraverso un continuo dialogo tra gli imprenditori e il confronto con le start-up. L’iniziativa rientra nell’impegno assunto dall’Associazione di sostenere la crescita di una grande metropoli come Milano. Una città che merita di confermarsi non solo come motore dell’economia nazionale ma anche come interprete di buone pratiche capaci di far fronte alle sfide sociali dell’intero Paese”.
Il rinnovato palazzo di Assolombarda: promozione della cultura dell’inclusione
Il palazzo di Assolombarda si trova tra l’altro in un luogo strategico, a pochi metri dal Duomo, dal Palazzo arcivescovile, da Palazzo Reale, dal Comune di Milano, dalla Città metropolitana, dal Teatro alla Scala, dalla Camera di Commercio, dall’Università e da alcune sedi storiche di grandi istituti di credito.
L’asilo nido rientra nell’impegno di sostenibilità assunto da Assolombarda e sintetizzato nel “Manifesto di Sostenibilità”, con particolare riferimento alla valorizzazione delle persone attraverso la diffusione di ambienti di lavoro sicuri ed equi, oltre che alla promozione di una cultura votata all’inclusione sociale. Una forma di sostenibilità sociale che diventa, dunque, anche un fattore economico di crescita collettiva: secondo l’Istituto Europeo per la Parità di Genere una maggiore uguaglianza di genere avrebbe un impatto diretto sulla crescita economica dell’Italia comportando un aumento del PIL del 12% entro il 2050.
Palazzo di Assolombarda: realizzato dall’architetto Ponti, presentato nel 1963
Il palazzo, “piccolo gioiello di architettura e design”, fu realizzato dall’architetto, che nel 1958 vinse il concorso per la realizzazione, a poca distanza “dai simboli più iconici della città”, a partire dal Duomo e dal teatro alla Scala, e da alcune sedi storiche dei grandi istituti di credito. Venne presentato ufficialmente agli imprenditori nel 1963, in occasione dell’Assemblea annuale dell’Associazione.
Nel corso dei decenni è stato sottoposto a più riprese a interventi di restauro e ristrutturazione, anche di una parte degli arredi, fino agli anni 2000 quando è stato deciso un ampliamento con razionalizzazione degli spazi interni con adeguamento degli impianti “ai più moderni standard tecnologici e alle più recenti normative in materia di sicurezza, risparmio energetico e abbattimento delle barriere architettoniche”.